C'è la crisi: meno titoli protestati
Bergamo svetta per importi medi

Non tutto vien per nuocere: la pesante crisi economica almeno un dato positivo l'ha regalato. La recessione ha infatti indotto i consumatori a essere più prudenti nel pianificare le spese e le imprese a limitare il numero di transazioni.

Ovvero, si sono registrati meno protesti, meno assegni scoperti e meno cambiali. Emerge dall'analisi sull'andamento dei protesti nelle province italiane nel corso dei primi cinque mesi del 2010, in base ai dati raccolti dalle Camere di Commercio ed elaborati da InfoCamere.

Nel periodo gennaio-maggio, gli effetti protestati si sono ridotti, rispetto allo stesso periodo del 2009, del 5,7% nel numero e del 14,7% in termini di importi. La diminuzione ha riguardato tutte le tipologie: gli assegni, in particolare, sono diminuiti del 14,7% nel numero e di oltre il 23% nell'importo.

In questo quadro che, all'apparenza rischia di sembrare positivo, una nota stonata per la nostra provincia comunque si evidenzia. Stando alle prime d'agenzia, infatti, risulterebbe che nelle province di Bergamo, Rovigo e Bologna il valore medio dei titoli protestati nei primi cinque mesi del 2010 si attesta ai massimi livelli: ben oltre i 4 mila euro medi. Un valore che rappresenterebbe un peggioramento netto (pari a ben il 10%) rispetto al valore medio registrato nel 2009 quando si stimava un valore medio del protesto intorno ai 3.620 euro. Leggi di più su L'Eco di domenica 5 settembre.

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