Indesit, ripreso il confronto fra le parti
Prossimo incontro il 28 settembre

Round senza particolari acuti quello al ministero, ma a questo punto era importante tornare a rompere il ghiaccio dopo mesi di tensioni e dopo che l'intervento del ministro Sacconi era servito per riaprire i giochi. Ecco perché, nonostante non ci siano stati passi in avanti di nessun tipo, il fatto di aver concordato un calendario di date con i vari temi all'ordine del giorno ed aver cominciato discutere il piano industriale e a riesaminare i dati di produzione, viene già visto come un piccolo spiraglio per continuare a sperare.

Le parti si rivedranno a Roma già il 28 settembre, quando in discussione sarà il ricollocamento e che vedrà al tavolo anche gli enti locali a cui sindacati e lavoratori (dal presidio di viale Papa Giovanni, in occasione dell'assemblea di Confindustria Bergamo) hanno indirizzato un nuovo pressante appello per fare fino in fondo la loro parte. Successivamente è prevista una «due giorni» il 7 e l'8 ottobre in cui al centro della discussione tornerà il piano industriale.

"Abbiamo subordinato il nostro consenso sul piano industriale al raggiungimento di una soluzione occupazionale per i lavoratori di Bergamo e Treviso". Così il coordinatore nazionale Uilm del settore elettrodomestici, Gianluca Ficco, ha commentato la conclusione del tavolo sulla vertenza Indesit al ministero dello Sviluppo Economico. A proposito, ha aggiunto, "abbiamo ipotizzato una serie di strumenti utili: in particolare un piano di ricollocazione straordinaria e un progetto di reindustrializzazione, cui si potrebbero aggiungere la cassa integrazione, prepensionamenti e opportunità di mobilità interna".

"Finalmente siamo arrivati nel merito del confronto, l'obiettivo è proseguirlo con una completa consapevolezza dei problemi e la disponibilità a ricercare soluzioni condivise". Così il segretario nazionale della Fim-Cisl, Anna Trovò. "Il confronto è ripreso - ha spiegato - con alcuni approfondimenti sul piano industriale. L'azienda ha risposto alle domande poste dalle organizzazioni sindacali sulle problematiche di costo, sulla logistica e sulla riorganizzazione delle attività”. Trovò ha confermato che "gli approfondimenti continueranno negli incontri programmati. Tra le questioni all'ordine del giorno ci saranno anche i processi di ricollocazione del personale e di reindustrializzazione delle aree".

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