La Cisl dopo l'aggressione:
subiamo continue intimidazioni

La Cisl e Fim interrompono i rapporti con Cgil e Fiom sino a quando arriverà dai loro vertici provinciali e regionali «una netta presa di distanze senza "se" e senza "ma" dai gravissimi fatti avvenuti a Treviglio». Così hanno deciso i vertici del sindacato di via Carnovali, l'indomani l'aggressione di Treviglio. Un'azione «che rischia - ammonisce il segretario generale della Cisl bergamasca, Ferdinando Piccinini - un ulteriore innalzamento del livello di intolleranza e di incolumità per i nostri delegati se dalla Cgil e Fiom non arriverà una ferma e incondizionata condanna a questi fatti violenti».

E con altrettanta determinazione, i dirigenti Cisl e Fim chiedono ai loro interlocutori «di non legare questi fatti ad atti e trattative sindacali: è molto grave mischiare le due cose». Inoltre Cisl sta seriamente pensando di sporgere denuncia penale: «Ci stiamo ragionando - precisa Piccinini -: se esistono gli estremi sicuramente faremo anche questo passo».

Si fermerà innanzitutto la Fim provinciale, che la prossima settimana ha già annullato tutte le attività unitarie in agenda in provincia di Bergamo, ma anche le altre categorie seguiranno a ruota. «È uno stop che ci costa - attacca il segretario provinciale Fim Ferdinando Uliano -: sappiamo quali gravi emergenze siano ancora in atto sul territorio e l'urgenza che necessitano certe risposte».

«Ma occorre dare un segnale forte, anche perché siamo al limite: questa è solo la punta dell'iceberg ma segnali di intolleranza, di violenza verbale e di intimidazione, i nostri delegati ne stanno subendo da mesi, a cominciare dalla stessa Same, ma anche in altre realtà sul territorio».

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