La Cgil alla Cisl: «Sbagliati i dati
su accordi e deroghe contrattuali»

Non convincono la Fiom-Cgil di Bergamo i dati diffusi oggi, mercoledì 6 ottobre, dalla Fim-Cisl sugli accordi sottoscritti in provincia di Bergamo anche dal sindacato di Gugliemo Epifani. «È del tutto evidente che gli accordi citati non hanno nulla a che vedere con l'accordo sulle deroghe sottoscritto da Fim e Uilm con Federmeccanica a livello nazionale: in questo secondo caso, infatti, le deroghe, esigibili da parte delle aziende in crisi o che pensano a nuovi investimenti (praticamente tutte), permetteranno di ridurre il salario, i diritti e addirittura prevedono sanzioni per chi non le rispetta», scrive la Fiom-Cgil.

I contratti aziendali citati, invece, sono altra questione, prosegue la nota. «Riguardano nella maggior parte dei casi la gestione dei turni, nell'ambito della quale, a fronte di un maggior utilizzo degli impianti, i lavoratori possono ottenere un notevole aumento salariale. Oppure riguardano la riduzione di ore settimanali lavorate e in molti casi prevedono un aumento dell'occupazione a tempo indeterminato. Gli esempi portati dalla Fim sulla stampa sono tutti orientati in questo senso, cioè inseriti all'interno di contratti aziendali».

Questi contratti aziendali sono stati sottoscritti unitariamente, conclude il comunicato sindacale, «anche dalla Fiom–Cgil, dopo l'approvazione dei lavoratori. Ora l'accordo nazionale sulle deroghe siglato da Fim e Uilm, invece, è stato firmato senza alcun mandato. La Fim sa bene che quell'accordo ha contenuti diversi e va ben oltre quanto previsto dagli accordi aziendali citati e sa che esso cancellerà il Contratto nazionale così come l'abbiamo conquistato con le lotte e con la partecipazione attiva dei lavoratori fino al 2008. È meglio, allora, dire la verità ai lavoratori, svolgere le assemblee, spiegare cosa effettivamente comporteranno le deroghe al Contratto nazionale e organizzare un referendum tra i lavoratori. La Fiom-Cgil vuole che i lavoratori sappiano davvero cosa è stato sottoscritto. Per questo chiediamo alla Fim-Cisl di convocare da subito le assemblee unitarie».

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