Contratti a tempo determinato:
seconda condanna per la Brembo

Il Tribunale del Lavoro di Bergamo ha dato ragione all'ufficio vertenze della Cgil nella seconda delle quattro cause individuali «pilota» contro Brembo Spa per l'utilizzo di contratti a tempo determinato (spesso stipulati dopo un percorso di contratti somministrati ripetuti) fra il 2006 e il 2008.

A metà giugno - ricorda il sindacato - era arrivata la prima vittoria, con la sentenza emessa sul caso di un cittadino senegalese. Il procedimento che si è concluso oggi, 7 ottobre, riguarda un cinquantatreenne residente a Presezzo, sempre di origine senegalese. Il lavoratore era stato alle dipendenze dirette della Brembo di Mapello come operaio di secondo livello con due contratti a tempo determinato e più proroghe dal febbraio 2007 al settembre 2008.

La causa, promossa con ricorso depositato il 4 maggio 2009, era stata avviata perché il lavoratore e l'ufficio vertenze Cgil erano convinti dell'illegittimità anche di questo contratto.

La sentenza è stata pronunciata dalla dottoressa Monica Bertoncini: ha stabilito che il secondo contratto di K.M. era illegittimo, ha accertato, invece, l'esistenza di un rapporto di lavoro indeterminato e ha condannato Brembo al pagamento di tutte le retribuzioni maturate dal momento della contestazione attraverso l'ufficio vertenze. Anche in questo caso il lavoratore - per Cgil - ha diritto ad un posto fisso, un contratto a tempo indeterminato.
 
Mentre nel frattempo alle prime quattro cause pilota se ne sono aggiunte altre quattro, dalla Brembo arriva la replica: «Siamo sorpresi, perché abbiamo sempre operato nel rispetto delle normative vigenti. Attendiamo le motivazione della sentenza e faremo valere i nostri argomenti in sede di appello».

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