Scade il contratto dei lavoratori del comparto legno: i sindacati chiedono 88 euro di aumento

Un aumento di 88 euro: è quanto chiedono i sindacati del comparto del legno nel nuovo contratto.

L’altra mattina la segreteria della Filca-Cisl di Bergamo ha incontrato i suoi delegati del settore legno per presentare la piattaforma di Filca-Cisl, Fillea-Cgil e Feneal-Uil per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro che scadrà il 31 dicembre prossimo. All’incontro, svoltosi alla Cascina Ronco di Villa d’Almè, era presente il segretario nazionale Filca, Piero Baroni.

Fillea, Filca e Feneal nazionali, nella loro piattaforma, evidenziano innanzitutto che, per quanto riguarda le richieste salariali, un conto è l’inflazione programmata dal governo e un altro conto quella reale, di gran lunga più elevata.

«L’inflazione programmata dal governo per il biennio 2004-2005 non è stata concordata nelle annuali sessioni previste per la politica dei redditi e quindi, i conteggi relativi agli incrementi economici di questo rinnovo, sono stati fatti in base alla cosiddetta inflazione attesa. Complessivamente, tra differenziale di inflazione per il biennio 2002-2003 e inflazione attesa per il biennio successivo, la percentuale di incremento dei minimi contrattuali è pari al 6,2%, che, in base al montante salariale medio definito per un lavoratore specializzato (parametro 132,5), porta un incremento totale a regime, relativo al primo biennio di vigenza economica, di 88 euro».

Secondo i sindacati confederali del legno, per quanto riguarda le relazioni industriali, va rafforzato l’Osservatorio nazionale di settore (Olma) al fine di garantire il proprio ruolo di monitoraggio continuo delle dinamiche settoriali. Inoltre, «il rilancio della concertazione è una condizione fondamentale per un salto di qualità delle relazioni industriali». Da qui la proposta di istituire un sistema bilaterale quale strumento atto a favorire la gestione concreta delle scelte decise dalle parti, che «potrà operare attraverso la costituzione del Comitato paritetico nazionale.

A proposito dell’inquadramento professionale, Filca, Fillea e Feneal esprimono un giudizio negativo sulla mancata definizione di un nuovo sistema di inquadramento e

di classificazione da parte della Commissione nazionale prevista dal precedente contratto. «Per il livello "parametro 100", quale ingresso nel settore in posizioni eminentemente esecutive senza specifiche professionalità - chiedono i sindacati - si dovrà prevedere un passaggio automatico ai livelli superiori entro 6 mesi massimi di permanenza per i nuovi assunti, ed entro 2 mesi dalla stipula del contratto di rinnovo per i lavoratori assunti prima del 31 ottobre 2003».

Per Fillea, Filca e Feneal, occorre anche valutare le professionalità non in base a rigidi profili ma «analizzando le competenze che determinano il livello professionale di ogni lavoratore». Soprattutto le esigenze di polifunzionalità e polivalenza, attualmente mortificate «devono trovare soluzione all’interno di una scala parametrale riclassificata e riequilibrata in modo particolare per i lavoratori qualificati e specializzati». Vanno anche rivisti gli scatti di anzianità. «Diventa necessario retribuire adeguatamente le varie competenze professionali, anche per non penalizzare i lavoratori del settore rispetto alle scelte effettuate da altri contratti».

(15/10/2003)

© RIPRODUZIONE RISERVATA