Dimissioni in bianco per lavorare
Il giudice condanna l'azienda

Dimissioni firmate «in bianco» per poter essere assunti. È un «malvezzo» che persiste anche in Bergamasca. Ad attestarlo è una segnalazione dell'ufficio vertenze della Cisl di Bergamo riguardo a una recente sentenza emessa dal giudice del lavoro di Bergamo che riconosce la nullità delle dimissioni di un lavoratore extracomunitario impegnato in un'azienda edile della provincia.

Il caso riguarda un lavoratore bosniaco oggi sessantenne assunto da un'impresa edile nel settembre 1998, al quale la società ha comunicato a inizio novembre 2008 di accettare le sue dimissioni presentate il giorno stesso - spiega Giuseppe Vanini responsabile provinciale dell'Ufficio Vertenze della Cisl di Bergamo -. Il lavoratore, assistito dal funzionario dell'ufficio vertenze della Cisl Battista Vezzoli, ha contestato la presentazione delle dimissioni, comunicando che all'atto dell'assunzione gli era stato fatto firmare un foglio di dimissioni con data in bianco. Con l'assistenza del legale della Cisl, Pierluigi Boiocchi, si è quindi rivolto alla sezione lavoro del Tribunale di Bergamo per chiedere il reintegro nel posto di lavoro».

Alla fine di settembre è arrivata la sentenza: Il giudice del lavoro Sergio Cassia ha stabilito che il ricorso del lavoratore e del sindacato è fondato. Accertata l'inesistenza dell'atto di dimissioni, è stato stabilito che il rapporto lavorativo viene a considerarsi mai validamente risolto, con il riconoscimento delle retribuzioni arretrate.

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