Saldi, proposta di Federmoda:
«Data unica per tutta Italia»

Un'unica data per i saldi di fine stagione. E' questo quanto propone Federmodaitalia, la Federazione Nazionale Moda al dettaglio e all'ingrosso aderente a Confcommercio, che, in una lettera inviata a tutti i Governatori e agli assessori delle Regioni, chiede di fissare al 6 gennaio la data di partenza dei saldi invernali e al primo sabato di luglio l'inizio delle vendite di fine stagione estive.

La scelta del 6 gennaio nasce dall'idea di far partire i saldi sempre in un giorno festivo - giorno che sarebbe tra l'altro anche l'ultimo delle vacanze natalizie - in modo che rimanga come appuntamento fisso per l'intera collettività. Nel 2011 tra l'altro il 6 gennaio cade di giovedì e si prospetta, quindi, un lungo week end dedicato ai saldi. Lo scopo è quello di porre definitivamente termine alla frammentazione geografica degli sconti di fine stagione, che presenta date diverse da regione a regione. La proposta è scaturita durante l'ultimo consiglio della Federazione svoltosi nei giorni scorsi.

«La speranza del consiglio direttivo federale e di tutto il comparto – sottolinea Diego Pedrali, consigliere nazionale Federmodaitalia e presidente provinciale del Gruppo Abbigliamento e Calzature Ascom - è che anche le regioni a statuto speciale sostengano la stessa data. E' importante partire tutti insieme ai blocchi delle vendite di fine stagione. La Sicilia ha già espresso il suo consenso, ora non resta che attendere le mosse del Trentino, dell'Alto Adige, della Valle d'Aosta e della Sardegna. Per dare un'immagine unitaria nel nostro Paese è necessario l'impegno di tutti».

Federmodaitalia si sta inoltre attivando per coinvolgere anche Federdistribuzione, la Federazione che rappresenta la grande distribuzione organizzata e i franchising: «Per perseguire l'obiettivo di una data unica dei saldi è necessario l'impegno fianco a fianco dei negozi tradizionali e delle attività di vendita all'ingrosso con la grande distribuzione, mettendo da parte le rivalità storiche» spiega Pedrali. L'ultima seduta del consiglio direttivo di Federmodaitalia è stata anche occasione di dibattito e confronto sulla famosa e tanto auspicata legge Reguzzoni-Versace sul “Made in Italy”, il regolamento che tutela con un marchio la creatività ed l'abilità artigianale italiana dalle insidie dei nuovi mercati:

«La legge sul Made in Italy - continua Pedrali - non è ancora di fatto entrata in vigore. La norma che i piccoli e medi produttori hanno per anni invocato contro i colossi che producevano all'estero senza dichiararlo ai consumatori ed imponendo prezzi esorbitanti, di fatto si è inceppata e si sta rivelando un insuccesso perché è rimasta intrappolata ai tavoli della commissione europea».

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