Niente pace tra i metalmeccanici
Fiom salta l'incontro Fim - Uilm

Niente pace all'orizzonte tra le federazioni sindacali metalmeccaniche di Fim-Cisl, Fiom-Cgil e Uilm-Uil. I fatti di Treviglio - con l'assedio della sede Cisl e il lancio di uova avvenuto quasi un mese fa - e l'escalation di situazioni che hanno coinvolto anche Bergamo, non riescono ad essere metabolizzate: le parti sindacali non riescono ad accordarsi su una comune presa di posizione rispetto a gesti di intolleranza che si sono verificate recentemente.

E così nel pomeriggio di giovedì 21 ottobre alla sede della Uilm di Bergamo non si è riusciti a trovare un'intesa comune tra i tre segretari provinciali delle tute blu orobiche. Assente la Fiom, il cui segretario provinciale Eugenio Borella risultava «fuori Bergamo». «È quanto mi ha accennato quando l'ho chiamato al telefono per sapere se ci fossimo incontrati» spiega Angelo Nozza, segretario provinciale della Uilm di Bergamo che attendeva il leader locale delle tute blu Fiom insieme al segretario provinciale Fim Ferdinando Uliano. Dispiaciuti per questo mancato incontro rappacificatore, Nozza e Uliano non comprendono le difficoltà della Fiom bergamasca. «Avevamo fatto avere una bozza di testo di dichiarazione unitaria dando la possibilità alla Fiom di correggerla, ovviamente senza stravolgerne il senso - spiegano i leader di Fim e Uilm -. In seconda istanza eravamo disposti a condividere un semplice documento in cui si assumevano in toto i contenuti del comunicato unitario presentato sul tema da Cgil, Cisl e Uil provinciali il 12 ottobre scorso».

Il tutto si è però concluso ancora una volta in un nulla di fatto: Crediamo sia necessaria - continuano i due rappresentanti sindacali - un'assunzione di responsabilità chiara e ferma che condanni apertamente qualsiasi gesto di intolleranza, prevaricazione, e soprattutto di violenza, che possa evidenziarsi nei luoghi di lavoro minando e mettendo a rischio il valore della democrazia sindacale, della partecipazione nonché del confronto aperto e civile».

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