Cigs in deroga in scadenza
Cisl: serve una proroga per il 2011

Sono oltre 7800 i lavoratori dipendenti da 998 imprese in provincia di Bergamo coinvolti dalla Cigs in deroga che scadrà nei prossimi mesi. «È evidente - dichiara Ferdinando Piccinini, segretario generale della Cisl di Bergamo - la necessità urgente, per evitare che una parte rilevante si trasformi in licenziamenti, di una garanzia sulla proroga del 2011».

I dati elaborati dall'Ufficio tecnico sindacale della Cisl dimostra infatti che è ancora molto alto l'utilizzo della cassa integrazione in deroga, soprattutto nella rete delle piccole imprese industriali, nell'artigianato e in crescita in questi ultimi mesi nel commercio e nei servizi. «Diventa sempre più evidente la necessità che, oltre alla garanzia della proroga sul 2011, si definiscano ora politiche del lavoro più adeguate con un ampio coinvolgimento di tutte le parti sociali e un effettivo coordinamento da parte della Provincia di Bergamo. Il tema di un cambiamento di rotta sulle politiche del lavoro – prosegue Piccinini - diventa un tema di grande priorità e urgenza sociale. Dopo l'esperienza molto problematica sulle doti in deroga, che non ha inciso in modo adeguato sulla riqualificazione e sull'accompagnamento al lavoro, occorre che si definiscano in modo selettivo e mirato i lavoratori su cui concentrare le iniziative, i fabbisogni formativi e occupazionali del territorio, una attenzione particolare ai soggetti più deboli e in difficoltà. È altresì urgente che la Regione definisca il piano delle doti lavoro con risorse adeguate e affidando poi alle province una gestione articolata e flessibile in base alle specifiche esigenze dei territori».

Per la Cisl bergamasca, insomma, serve l'istituzione di una sorta di unità operativa, coordinata dalla Provincia, che insieme alle parti sociali, definisca un piano provinciale per le politiche del lavoro. Ed ecco quale considerazione: solo 131 domande su 5818 hanno riguardato aziende industriali al termine di periodi di cassa straordinaria, le altre hanno tutelato l'occupazione in aziende piccole (artigiane o industriali con meno di 15 addetti) e in quelle che non hanno altri ammortizzatori sociali (commercio e servizi). Inoltre la distribuzione della Cig in deroga nel territorio è stata pressoché costante ed ha interessato quasi tutti i comuni (200 su 244) e tutti i settori, con particolare riferimento nel 2009 alle aziende terziste metal meccaniche e tessili.
Nello scorrere dei mesi di crisi emerge un utilizzo pressoché costante e molto alto nei settori meccanico e tessile, mentre vi è stato un importante aumento negli ultimi mesi nel terziario (in particolare nel commercio e nei servizi all'industria): in totale sono state autorizzate oltre 26 milioni di ore di Cig in deroga.

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