L'export bergamasco cresce
«Tirano» chimica e la Germania

L'exploit della Germania e il buon tenore della chimica consolidano l'export bergamasco. Il secondo trimestre ha migliorato la risalita iniziata nei primi tre mesi dell'anno. I dati Istat di fine giugno mostrano così un recupero sul semestre del 12% dal rosso del 2009.

Mesi di profonda crisi i primi sei dell'anno scorso. Le esportazioni bergamasche avevano archiviato un crollo del 24%. In soldoni, una perdita secca di un miliardo e 600 milioni di euro. Le vendite oltre confine erano precipitate dai 6,6 miliardi dell'era pre crisi di giugno 2008 a 5 miliardi e qualcosa.

Ora la prima metà del 2010 regala una schiarita. L'industria orobica si è riconquistata 600 milioni di commercio mondiale, un terzo solo sul mercato tedesco, e ha riportato il bilancio a quota 5,66 miliardi. Resta un deficit di un miliardo. Ma il segno più restituisce un po' di fiducia.

E dopo un 2009 chiuso sotto il tetto dei 10 miliardi, il primo semestre proietta Bergamo verso la possibilità di riacciuffare a fine anno quota 11 miliardi. La locomotiva del manifatturiero bergamasco si era rimessa in moto nel primo trimestre: 200 milioni di export recuperati e crescita tendenziale (stesso trimestre anno su anno) dell'8%. Tra aprile e giugno ha fatto ancora meglio: più 16% e altri 400 milioni riguadagnati. La variazione congiunturale (trimestre su trimestre precedente) mostra un rafforzamento del 12%.

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