I 65 anni di Confcooperative
Un grande patrimonio di lavoro

Guardare al passato per tracciare il futuro, tutelando quel grande patrimonio economico e sociale che in questi 65 anni ha accompagnato il cammino di Confcooperative Bergamo. Una storia che si è espressa nella concretezza di centinaia e centinaia di esperienze imprenditoriali che hanno lasciato un segno nella società bergamasca, traducendo principi e valori cooperativi in progetti imprenditoriali di successo.

Dall'agricoltura all'edilizia, dal turismo ai servizi, dal sociale alla distribuzione: tanti settori diversi ma accomunati da un unico filo conduttore che ha reso la cooperazione un modello di sviluppo importante, soluzione alla crisi e volano per il rilancio dell'economia. Protagoniste di questo tessuto virtuoso le cooperative e i loro soci che insieme hanno fatto crescere il sistema di Confcooperative Bergamo, riunitasi sabatro 23 ottobre presso la Sala Mosaico della Camera di Commercio di Bergamo in Assemblea provinciale per celebrare il 65° anniversario dalla fondazione e che è stata anche l'occasione per premiare i cooperatori con più di 25 anni di attività e le cooperative con più di 50 e 100 anni di storia.

Uno straordinario patrimonio di lavoro, idee e creatività che ha reso queste e tante altre cooperative bergamasche diventare parte integrante nella crescita umana e sociale dell'uomo e nello sviluppo economico della Bergamasca. Anche lo slogan scelto da Confcooperative Bergamo per questo importante anniversario, «1945-2010 - Una storia che continua», va nella stessa direzione: riconfermare la fedeltà ai principi originari ispirati alla Dottrina sociale della Chiesa per focalizzare i problemi di oggi e tracciare il futuro delle cooperative in qualità di traino della ripresa.

 Una ripresa che vede Confcooperative giocare un ruolo di protagonista non solo come associazione di categoria e di servizi ma anche in termini di fedeltà agli ideali cristiani, come ha sottolineato mons. Francesco Beschi, Vescovo di Bergamo, intervenuto a conclusione dell'Assemblea: «Le matrici cristiane sono l'elemento distintivo di Confcooperative e la solidarietà e la vocazione mutualistica sono diventate il fil rouge di una storia che negli anni ha unito uomini e cooperatori, impegnati a raccordare prospettive condivise e valori comuni». Pur riconoscendone la laicità, infatti, «Confcooperative - aggiunge il Vescovo - affonda le sue radici nell'insegnamenti del Vangelo e la sua lunga storia è connotata di una cultura cristiana che ne accompagna il cammino. La forza della cooperazione risiede proprio nel suo nobile intento di coniugare elementi ideali con un impegno concreto sul territorio».

Dalla crisi economica al lavoro, dalle riforme strutturali alla competitività delle imprese: tanti i temi affrontati durante l'Assemblea provinciale che ha visto la partecipazione di tante autorità e rappresentanti del mondo istituzionale, locale e nazionale, tra cui l'assessore Marcello Moro, per il Comune di Bergamo, Ettore Pirovano, presidente della Provincia di Bergamo, e Paolo Malvestiti, presidente della Camera di Commercio di Bergamo. Ad aprire i lavori il presidente di Confcooperative Bergamo, Sergio Bonetti, che oltre a fare il punto della situazione sullo stato dell'arte della cooperazione e sulle problematiche socioeconomiche derivanti dalla crisi ha rilanciato le opportunità di sviluppo e di ripresa in chiave cooperativa. «La recessione economica è ancora in atto e oltre a interventi strutturali forti servono anche nuove forme di approccio all'economia - ha detto Bonetti -. Crediamo che la cooperazione possa essere una forma utile al Paese, per un'economia meno speculativa e più radicata nel territorio. In questi 65 anni di storia, il movimento cooperativo bergamasco ha saputo, di decennio in decennio, trovare nuove forme di presenza sul territorio adeguandosi alle trasformazioni sociali ed economiche. Ciò che la cooperazione ha fatto nell'assistenza alle fasce più deboli della società, nella concretizzazione del sogno dell'abitazione per innumerevoli famiglie, nell'emancipazione degli imprenditori agricoli, nella garanzia al lavoro per tante persone e nell'accesso al credito, rimane come testimonianza di un'esperienza generosa e irrinunciabile che ci fa credere che le cooperative possono assumere un ruolo importante e costruttivo per il progresso della nostra economia e della nostra società».

Con un occhio rivolto alle sfide del mercato è l'appello lanciato da Luigi Marino, presidente nazionale di Confcooperative: «Occorre agire sulla produttività e sull'innovazione, mantenendo il lavoratore al centro» ha detto Marino all'Assemblea -. Lo Stato deve creare quelle condizioni legislative per aiutare le imprese meritevoli a crescere. La tanto decantata cultura del piccolo può infatti essere un vincolo: per guidare la ripresa occorrono imprese ben dimensionate e ben capitalizzare: in grado di innovarsi e di competere sul mercato». La risposta del mondo cooperativo la si legge nei numeri: Confcooperative Bergamo si conferma infatti la centrale cooperativa più rappresentativa del territorio bergamasco, con 335 imprese e oltre 60 soci, dove sono impiegati quasi 9 mila lavoratori per un fatturato complessivo di oltre 627 milioni di euro.

© RIPRODUZIONE RISERVATA