Indesit: tavolo Regione-sindacati
Formigoni: «Massimo supporto»

Il presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni, affiancato dal vicepresidente Andrea Gibelli e dall'assessore all'Istruzione, Formazione e Lavoro Gianni Rossoni, ha incontrato nel pomeriggio di martedì 9 novembre i rappresentanti dei sindacati lombardi e degli enti locali per discutere del futuro occupazionale dei 430 lavoratori coinvolti dalla scelta di Indesit di cessare la produzione nello stabilimento di Brembate Sopra e dello sviluppo industriale dell'area.

Il Tavolo lombardo precede l'incontro convocato mercoledì 10 al Ministero dello Sviluppo economico tra parti sociali e azienda per definire un accordo. Dopo aver espresso la propria preoccupazione per i 430 lavoratori Indesit, Formigoni ha chiarito che «Regione Lombardia non può e non vuole sostituirsi alla trattativa che si svolge al Ministero, ma garantisce comunque il suo impegno per trovare gli strumenti di tutela per i lavoratori e di stimolo per lo sviluppo industriale dell'area. Vogliamo che il territorio resti forte. L'azienda ha mostrato segni di apertura interessanti e Regione Lombardia vuole monitorare momento per momento il confronto tra le parti e prepararsi a supportare le iniziative di rilancio industriale».

Da questo punto di vista è stato chiarito come il Tavolo lombardo agirà a integrazione degli accordi stabiliti in sede ministeriale. I lavori del Tavolo stesso potrebbero sfociare in un Accordo di programma. «Ci impegniamo - ha detto Gibelli - a mettere in campo strumenti di incentivazione e politiche attive per dare fiducia ai territori e ai cittadini. Va tenuto presente, comunque, che le misure a disposizione di Regione Lombardia sono quelle proprie delle Regioni a Statuto ordinario e quindi si corre il rischio di non poter offrire attrattività territoriale per le imprese che volessero insediarsi nel nostro territorio».

«Siamo disponibili - ha aggiunto Rossoni - a verificare se esiste la possibilità di attivare il Fondo interprofessionale di Confindustria, in modo tale da dare vita a una bilateralità, ossia a iniziative che coinvolgano sia le parti sindacali sia le parti datoriali. Siamo anche disponibili a mettere in campo politiche attive di ricollocazione dei lavoratori, ma solo se agganciate a una premialità di risultato».

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