Fema: no alla richiesta aziendale
«I beni non servono per i debiti»

Venerdì si è tenuta un'assemblea urgente con tutti i lavoratori e lavoratrici del gruppo Fema. All'ordine del giorno la sentenza del giudice del tribunale di Treviglio che ha rigettato la richiesta di ravvedimento della decisione di pignoramento dei mobili/macchinari di tutto il gruppo fissata per il 18 di novembre.

Non è stata accolta la richiesta presentata dall'azienda di intervenire sugli immobili di proprietà anziché sui macchinari, immobili, che tra l'altro coprirebbero ampiamente il dovuto, cosa che i beni pignorati non fanno. La decisione presa, è difficile da capire per le lavoratrici ed i lavoratori, considerando che in gioco ci sono circa 250 (di cui circa 200 solo a Cortenuova) persone e le loro famiglie.

In assemblea tra i lavoratori e sindacato è emersa, forte, la perplessità e la preoccupazione per l'occupazione, per il futuro. «Abbiamo passato momenti difficili – ricorda Massimo Lamera, della Fim Cisl -, dove gli ordini non arrivavano e i salari subivano ritardi, effetto della situazione di crisi che ha attraversato il nostro paese dal 2009. Quando poi si sperava che si tornasse alla normalità, ecco che accade l'inverosimile, non si lavora più perché lo Stato vuole la riscossione immediata del proprio credito (che non si discute), senza possibili concessioni o la possibilità di trattare tutto questo è inaccettabile. Le decisioni prese in assemblea sono di sostenere e di fare tutto quello che è possibile da qui al 18 novembre, per essere ascoltati dalle istituzioni e di avere la possibilità di salvare il proprio posto di lavoro. I debiti di qualsiasi natura vanno pagati, ma quando ci sono di mezzo posti di lavoro a rischio si deve fare tutto il possibile per salvaguardare questo diritto».

«I lavoratori ringraziano l'assessore provinciale Enrico Zucchi per l'impegno speso per trovare soluzioni utili convocando le parti in causa, e chiedendo al Prefetto ed a Equitalia di rispondere positivamente a tale richiesta. Settimana prossima, con i lavoratori e le lavoratrici, metteremo in campo iniziative mirate a farsi sentire e vedere in tutte le sedi opportune per risolvere positivamente la difficile situazione in atto».

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