«Brembo» sbarca anche in Cina
Nel mondo investirà 200 milioni

La Brembo cambia strategia e per la prima volta decide di dotarsi di centri di ricerca e sviluppo di una certa importanza fuori dall'Italia. Negli Stati Uniti l'ha già fatto ed entro il 2011 lo farà anche in Cina. Il progetto è avviato.

La Brembo cambia strategia e per la prima volta decide di dotarsi di centri di ricerca e sviluppo di una certa importanza fuori dall'Italia. Negli Stati Uniti l'ha già fatto ed entro il 2011 lo farà anche in Cina. Il progetto è avviato. La sede sarà nel quartier generale di Nanchino. Si partirà con qualche decina di persone e dalla ricerca sulle applicazioni per il mercato locale, come si è iniziato nel centro di Plymouth, nel Michigan, inaugurato a giugno.

È un cambio di marcia rispetto a quello che era «uno dei nostri dogmi», ha spiegato Alberto Bombassei, ovvero tenere tutta la ricerca e sviluppo in Italia. Che poi vuol dire Bergamo. Le strutture italiane saranno mantenute come adesso e in particolare a Stezzano, è stato spiegato, si continuerà a fare la ricerca avanzata, ovvero a immaginare il freno di domani per l'auto che ancora non c'è.

Per i prossimi anni la Brembo ha in cantiere oltre 200 milioni di investimenti industriali: nuovi stabilimenti o ampliamenti. A Nanchino, ad esempio, la fonderia acquisita a gennaio richiederà altri 50 milioni «per portarla a livello delle altre» in termini di standard qualitativi e di resa economica.

I grandi investimenti sono in giro per il mondo.

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