Ex Legler, per i 281 dipendenti
chiesto un altro anno di cassa

Un anno di cassa integrazione straordinaria legata alla procedura di fallimento. È quanto chiede l'accordo siglato mercoledì per i lavoratori dell'ex Legler, ora Texfer, di Ponte San Pietro. Nei prossimi giorni l'esame congiunto in Regione.

Un anno di cassa integrazione straordinaria legata alla procedura di fallimento. È quanto chiede l'accordo siglato mercoledì per i lavoratori dell'ex Legler, ora Texfer, di Ponte San Pietro. Nei prossimi giorni, probabilmente già entro la settimana, ci sarà l'esame congiunto in Regione.

L'auspicio raccolto fra i sindacati dei tessili è che si riesca a dare continuità alla copertura. La cassa integrazione in corso, infatti, legata ancora alla precedente fase di amministrazione straordinaria, scadrà l'11 dicembre. La nuova richiesta subentra con decorrenza dal 29 ottobre scorso, giorno della dichiarazione di fallimento, e avrà durata 12 mesi per tutti i 281 lavoratori rimasti, dopo che 8 nelle ultime settimane sono andati in mobilità volontaria.

«Per i lavoratori è una boccata d'ossigeno fondamentale», commenta dal sindacato Fulvio Bolis della Filctem-Cgil. Femca-Cisl, Filctem e Uilta-Uil si sono riuniti ieri in Provincia con curatore, Confindustria, Comune e Regione, a poco più di un mese dal precedente incontro di verifica. Allora Confindustria Bergamo aveva annunciato che avrebbe diramato un'informativa sull'ex Legler a tutte le aziende associate e ora si è fatto il punto.

Le manifestazioni d'interesse sono state poche: solo «alcune unità», o per porzioni di stabilimento, e in questo caso si parlerebbe di attività in settori diversi dal tessile, o per rioccupare qualche lavoratore.

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