Trasporti, manifatturiero, edilizia:
ecco chi soffre di più la crisi

A fine novembre sono in aumento, su base mensile, le  imprese registrate alla Camera di Commercio di Bergamo (95.252) mentre lo stock delle imprese attive (86.672) segna una lieve contrazione a partire da settembre. Soffrono trasporti, manifatturiero, edilizia.

A fine novembre 2010 sono in aumento, su base mensile, le  imprese registrate alla Camera di Commercio di Bergamo (95.252) mentre lo stock delle imprese attive (86.672) segna una lieve contrazione a partire da settembre, pur restando al di sopra (+0,5%) del livello raggiunto un anno fa. Lo comunica la Camera di Commercio.

Anche a novembre le iscrizioni (414) hanno sopravanzato le cessazioni effettive (304) confermando per il nono mese consecutivo un saldo positivo della nati-mortalità. La dinamica delle nuove iscrizioni, così come quella in parte correlata delle cancellazioni, appare tuttavia in tendenziale rallentamento: a ottobre e novembre 2010 i nuovi ingressi sono risultati inferiori rispetto a quelli corrispondenti del 2009.

Il saldo della nati-mortalità è positivo per le società di capitale e le altre forme giuridiche. Prevalgono invece le cessazioni (anche al netto di quelle adottate d'ufficio) tra le società di persona. Sostanzialmente stabile lo stock delle imprese individuali.

Anche la contabilità degli «stadi critici» nella vita delle imprese non cessate (scioglimenti, messe in liquidazione e procedure fallimentari), disponibile solo fino al terzo trimestre 2010,  non evidenzia segni di deterioramento della tendenza.

È peraltro evidente che solo con i dati dei prossimi mesi (dicembre e gennaio, periodi di massima concentrazione delle denunce di cessazione e iscirzione) sarà possibile trarre un bilancio più conclusivo sul grado di tenuta del sistema imprenditoriale in provincia a oltre due anni dall'inizio della grande recessione internazionale.

La divaricazione della dinamica imprenditoriale emerge invece nettamente al livello dei settori economici, dove almeno tre comparti (trasporti, attività manifatturiere ed edilizia) segnano un calo su base annua  del numero di imprese operative: -1,7% nei trasporti, -1,4% nelle attività manifatturiere, -0,6% nelle costruzioni.

Nei restanti settori, l'agricoltura fa registrare una flessione su base mensile ma è ancora di poco al di sopra dei livelli di un anno fa. Aumentano in modo netto le imprese nel settore delle utilities (energia, gas, acqua, gestione rifiuti). Nei servizi diversi dai trasporti la dinamica è positiva, con l'eccezione dei servizi di informazione e comunicazione che, pur in crescita su base tendenziale, non mostrano variazioni di rilievo negli ultimi mesi.

Debole anche la crescita nella sanità. Nei settori terziari più consistenti per numero assoluto di imprese, si registrano buoni progressi nel commercio (+1,1%), nelle attività di ristorazione e alloggio (+2,4%), nelle attività immobiliari (+1,3%), finanziarie (+2,4%)  e negli altri servizi alla persona (+2,2%).

Dinamiche particolarmente brillanti si riscontrano nelle attività artistiche, sportive e di intrattenimento, nei servizi di supporto alle imprese, nelle attività professionali tecniche e scientifiche e  nell'istruzione privata e formazione: tutti settori rivolti a consumi e bisogni emergenti nei quali il ruolo dei saperi e della conoscenza si presume rilevante.

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