Lo stabilimento della Bonduelle
«riaprirà il prossimo gennaio»

«Riaprirà a partire dalla fine di gennaio (e a regime probabilmente ad aprile), nuovo di zecca, lo stabilimento della Bonduelle di San Paolo d'Argon, la filiale orobica del gruppo francese leader nella produzione e vendita di insalate pronte, che in una notte del febbraio del 2008 fu distrutta da un rogo». Lo si legge in un comunicato diffuso dalla Cgil di Bergamo.

«Qui confluiranno i 120 lavoratori dello stabilimento di Costa di Mezzate e i 90 di quello a Lallio. In vista di quel trasferimento, le RSU dei lavoratori, Fai-Cisl, Flai-Cgil, Filcams-Cgil e Fisascat-Cisl lamentano in una nota “il comportamento irrispettoso dell'azienda che, nonostante gli incontri intercorsi con i sindacati, fino ad oggi non ha ancora dato informazioni utili su quale sarà l'organizzazione del lavoro, quanti gli occupati, quali le mansioni dei lavoratori che verranno trasferiti a partire da gennaio 2011 nel nuovo stabilimento di San Paolo d'Argon”».

«Quello che proprio non piace a sindacati e RSU è la decisione Bonduelle di applicare a tutti i lavoratori trasferiti a San Paolo D'Argon il Contratto Collettivo nazionale del Commercio, più svantaggioso rispetto a quello applicato ai 120 lavoratori oggi a Costa di Mezzate, inquadrati secondo quanto previsto dal Contratto dell'Industria Alimentare».

«“Questa decisione, unilateralmente presa dall'azienda” scrivono in una nota sindacati e RSU, “risulta essere fortemente penalizzante per i lavoratori di Costa di Mezzate che, passando dal CCNL dell'Industria Alimentare a quello del Commercio perderanno, rispetto ai dati forniti dalla stessa Bonduelle, circa 3500 euro all'anno con un risparmio per l'azienda stessa di circa 5000 euro annui per lavoratore. Inaccettabile pensare di recuperare il costo dell'investimento che Bonduelle ha fatto con nuovo stabilimento, rivalendosi sul costo del lavoro: il cambio di contratto comporta un risparmio per Bonduelle di circa 600000 euro annui”».

«Dunque, per sindacati e RSU firmatarie del comunicato il Contratto Nazionale che deve essere applicato a tutti i lavoratori trasferiti nel nuovo stabilimento di San Paolo deve essere quello dell'Industria Alimentare “perché complessivamente migliore e con più tutele per i lavoratori sia dal punto di vista economico che normativo”».

«Le organizzazioni sindacali si dicono, inoltre, pienamente disponibili a sedersi al tavolo con Bonduelle per riprendere il confronto, “iniziando un percorso di armonizzazione nel momento in cui l'azienda fornisca, in primis, informazioni utili su quel che sarà del lavoro e dei lavoratori nel nuovo stabilimento di San Paolo d'Argon, e abbandoni la decisione unilaterale di applicare il CCNL del Commercio a tutti i lavoratori, causando una consistente perdita economica e di tutele. Siamo certi di riuscire a trovare” conclude la nota, “una soluzione che non aggravi i costi nell'immediato futuro e che nel contempo garantisca la condizioni attuali sia economiche che di tutela normativa a tutti lavoratori”».

«Dopo il rogo, lo ricordiamo, erano circa centoventi i lavoratori rimasti senza uno stabilimento in cui recarsi a lavorare: solo una sessantina di loro vennero ricollocati nell'altro stabilimento Bonduelle di Lallio. Dei primi quarantacinque esuberi, circa quaranta avevano scelto subito la mobilità volontaria. L'ultima transazione, che ha riguardato undici persone, costrette ormai al trasferimento, si è svolta nel settembre di due anni fa: dopo che il giudice del lavoro non accolse il ricorso per la sospensione dei trasferimenti, anche i restanti lavoratori scelsero la mobilità volontaria».

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