Tino Sana sbarca nel mondo Disney
Allestimenti dell'azienda di Almenno

Due tra le più importanti navi da crociera degli ultimi anni «griffate» Tino Sana verranno inaugurate in Europa e in Nord America nei prossimi giorni. Tra queste anche la «Disney Dream», terza nave allestita dalla Disney Cruise Line.

Nonostante la crisi non abbia risparmiato la cantieristica navale, la qualità degli allestimenti della Tino Sana di Almenno San Bartolomeo e la perizia delle rifiniture che i suoi tecnici sono in grado di mettere in campo hanno permesso all'azienda bergamasca una navigazione tranquilla anche nei mesi più difficili. Ma novità arrivano anche dall'alberghiero, altro filone in cui si è specializzata la società, mentre ne è stato avviato un altro, legato all'arredo di negozi di fashion.

Tornando al settore navale, nei prossimi giorni, due tra le più importanti navi da crociera degli ultimi anni «griffate» Tino Sana, tra cui quella della Disney, verranno inaugurate in Europa e in Nord America. La prima è la «Marina» della Oceania Cruises, costruita da Fincantieri nel cantiere di Sestri Ponente, con una stazza di 66 mila tonnellate e che ospiterà 1.252 passeggeri (780 gli uomini di equipaggio). La task force di Tino Sana, al lavoro da 8 mesi, si è occupata soprattutto dei ristoranti più lussuosi, come quello principale, il Main Dining di 1.100 metri quadrati o quelli tematici come il Toscana, il French e l'Asian Restaurant di 400 metri quadrati ciascuno. Inoltre sono stati curati il Terrace Cafè in zona piscine e la Vineria La Reserve. Complessivamente una commessa che ha fruttato per l'azienda di Almenno quasi 7 milioni di euro.

È invece di 5 milioni l'introito per l'allestimento della «Disney Dream», terza nave allestita dalla Disney Cruise Line, costruita nei cantieri tedeschi di Papenburg e concepita per una clientela di famiglie, con bordo tante attrazioni Disney, da Topolino a Paperino, per divertire bambini di ogni età (la capienza è di 4.000 passeggeri con 1.500 uomini di equipaggio) che vedrà il varo il 29 a Cape Canaveral, in Florida.

Per saperne di più leggi L'Eco di Bergamo del 22 gennaio

© RIPRODUZIONE RISERVATA