Biogas, forza per l'economia
La Tpi di Curno a Norimberga

Un motore economico per le regioni a forte connotazione agricola. Così viene considerato il settore del biogas all'estero. Se ne è avuta conferma al ventesimo convegno dell'Associazione tedesca del Biogas, al quale ha partecipato anche la Tecno Project Industriale di Curno.

Un vero e proprio motore economico per le regioni a forte connotazione agricola. Così viene considerato il settore del biogas all'estero, in Germania in particolare. Se ne è avuta puntuale conferma al ventesimo convegno annuale dell'Associazione tedesca del Biogas, svoltosi nel corso dell'edizione 2011 della Fiera di Norimberga, la più importante rassegna europea del biogas che quest'anno ha riunito ben 340 espositori.

La Tecno Project Industriale di Curno è stata una della quattro aziende italiane che hanno scelto di partecipare alla Fiera del Biogas di Norimberga, «dove – afferma Ugo Moretti, responsabile della divisione CO2 – abbiamo raccolto notevole interesse per le soluzioni da noi proposte, in particolare per gli impianti di Biogas Upgrading. Molti operatori del settore, tedeschi in maggioranza ma anche francesi, spagnoli, polacchi e cechi, si sono fermati al nostro stand e tutti avevano domande molto mirate sulla tecnologia di purificazione del biogas, sia tramite solventi sia tramite membrane, e la sua trasformazione in biometano con livelli di purezza elevatissimi».

Il biogas è un'opportunità per il mondo agricolo anche in Italia, soprattutto in anni in cui la mancanza di stabilità dei prezzi dei cereali, la dismissione del settore saccarifero, la contrazione dei consumi e l'aumento dei costi dei mezzi di produzione rendono molte attività agricole non sufficientemente redditizie. La legge 99, che ha stabilito in modo univoco la tariffa omnicomprensiva incentivante di 28 centesimi di Euro per kWhe prodotto, ha rimesso in moto tanti progetti che erano rimasti nel cassetto. Il settore zootecnico ha quindi un'opportunità di investimento di lungo periodo (15 anni a tariffa garantita) che può essere l'occasione per un'innovazione nell'organizzazione aziendale utile anche ad affrontare il tema della gestione e spandimento dei reflui che in tante zone del Paese ha raggiunto un livello critico e a diminuire le emissioni di gas serra.

In Germania esistono circa 4.000 impianti con una produzione di oltre 2.500 MW elettrici e quasi altrettanti megawatt termici. In Italia, secondo una recente stima fatta dall'Enea, il biogas potenzialmente producibile dal settore zootecnico, ottenibile dai soli reflui, si avvicina ai 2 miliardi di metri cubi l'anno. Lo studio, condotto fino al livello provinciale, ha preso in considerazione allevamenti bovini, bufalini e suini ed ha evidenziato che l'elevato livello di frammentazione (si parla di circa 180.000 aziende zootecniche) rende necessaria la costituzione di consorzi tra più aziende.

Anche in Italia, il settore del biogas è in attesa di una nuova normativa che consenta ai piccoli produttori di immettere il biometano autoprodotto nella rete del gas come già avviene in Germania dove, nel corso del solo 2010, quasi 1000 nuovi impianti di produzione di biogas sono stati collegati alla rete nazionale di distribuzione del gas metano.

© RIPRODUZIONE RISERVATA