Bonduelle, cambio di contratto
I lavoratori hanno detto di no

Hanno scelto di rispedire al mittente la richiesta dell'azienda di cambiare il Contratto Collettivo nazionale di riferimento: con l'avvio del trasferimento a San Paolo d'Argon dove lo stabilimento è stato ricostruito dopo il rogo del 2008, i lavoratori Bonduelle di Costa di Mezzte si sono riuniti lunedì 14 febbraio.

Hanno scelto di rispedire al mittente la richiesta dell'azienda di cambiare il Contratto Collettivo nazionale di riferimento: con l'avvio del trasferimento a San Paolo d'Argon dove lo stabilimento è stato ricostruito dopo il rogo del 2008, i lavoratori Bonduelle di Costa di Mezzate si sono riuniti lunedì 14 febbraio in due assemblee (la prima da mezzogiorno alle 13 e la seconda dalle 13 alle 14) e, con voto segreto, hanno espresso il loro parere in merito al mandato da dare ai sindacati in trattativa con l'azienda.

Nella filiale orobica del gruppo francese leader nella produzione e vendita di insalate pronte, l'intenzione dell'azienda sarebbe quella di applicare a tutti i lavoratori trasferiti a San Paolo D'Argon il Contratto Collettivo nazionale del Commercio, per i sindacati più svantaggioso rispetto a quello applicato ai 120 lavoratori oggi a Costa di Mezzate, inquadrati secondo quanto previsto dal Contratto dell'Industria Alimentare.

Il quesito chiedeva di votare “sì” nel caso si condividesse “la proposta presentata dall'azienda nell'incontro del 23 dicembre 2010 di aprire una trattativa con le organizzazioni sindacali e RSU che prevede l'applicazione del Contratto Collettivo nazionale di lavoro del Commercio”; chiedeva di votare “no” se si era d'accordo con la seguente espressione: “le organizzazioni sindacali e le RSU devono ribadire la volontà di applicare il Contratto Collettivo nazionale dell'Industria Alimentare nel nuovo sito di San Paolo d'Argon, mettendo in atto iniziative di sciopero”.

Sui 118 aventi diritto, i votanti sono stati 92. In 55 hanno votato “no”, in 37 si sono espressi per il “sì”. «Avevamo bisogno di conoscere in modo chiaro quale fosse il mandato dei lavoratori» ha detto poco fa Anita Capoferri della segreteria provinciale della Flai-Cgil. «La proposta aziendale del 23 dicembre prevedeva l'utilizzo del Contratto nazionale del commercio per i lavoratori di Costa di Mezzate, contratto che noi abbiamo ritenuto sin dall'inizio fortemente penalizzante. Ora sappiamo esattamente che i lavoratori sono d'accordo con noi, cioè che la direzione seguita sin dall'inizio è quella che rappresenta la maggioranza di loro».

Dunque, sarà sciopero: ancora non è stata definita la data esatta, ma è probabile che la mobilitazione si svolgerà prima della fine di questa settimana anche perché il prossimo incontro con la controparte è fissato per lunedì prossimo, 21 febbraio. Dopo il rogo, lo ricordiamo, erano circa centoventi i lavoratori rimasti senza uno stabilimento in cui recarsi a lavorare: solo una sessantina di loro vennero ricollocati nell'altro stabilimento Bonduelle di Lallio. Dei primi quarantacinque esuberi, circa quaranta avevano scelto subito la mobilità volontaria. L'ultima transazione, che ha riguardato undici persone, costrette ormai al trasferimento, si è svolta nel settembre di due anni fa: dopo che il giudice del lavoro non accolse il ricorso per la sospensione dei trasferimenti, anche i restanti lavoratori scelsero la mobilità volontaria.

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