Multe latte: il Tar accoglie i ricorsi, Treviglio no

Il Tribunale di Treviglio non ha accolto i ricorsi contro le multe sulle quote latte presentati dagli allevatori della Bassa, ma questo - stando agli avvocati dei produttori - non pregiudica la battaglia legale, intrapresa dopo che l’Agea, l’agenzia per le erogazioni in agricoltura, nelle settimane scorse ha fornito il quadro delle compensazioni.

Nella Bergamasca, la multa complessiva per le aziende che hanno «splafonato» le quote latte nel periodo 2003-2004 è di 12,4 milioni di euro contro i 12,9 del 2002-2003, ma è soprattutto il numero dei produttori multati che si è ridotto: a 98 rispetto ai 351 del periodo precedente (ben 253, dunque, sono stati «salvati»). La sezione civile del Tribunale trevigliese - e, nella fattispecie, il magistrato Mauro Gallina - non ha concesso la sospensiva in quanto i provvedimenti dell’Agea non avrebbero potere impositivo, ma sarebbero solo preliminari ad una successiva emissione di ruolo per una riscossione coattiva a cura della Regione. In pratica l’Agea sarebbe unicamente competente a calcolare gli importi dovuti. Il Tribunale entrerà comunque nel merito di parte delle vertenze il 23 novembre, mentre per altre è stata fissata un’udienza il 30 novembre. Va, comunque, aggiunto che l’anno scorso il Tribunale di Treviglio aveva concesso la sospensiva cautelare a diverse aziende.

Ma intanto cosa succederà? «Non ci sono problemi - assicura il legale Fabrizio Tomaselli, che tutela gli interessi di 450 aziende sparse tra le province di Bergamo, Brescia, Cremona, Mantova e Milano - dato che il 6 agosto scorso il Tar della Lombardia, tanto della sede di Milano quanto di quella di Brescia, ha concesso la sospensiva. Ed è la giustizia amministrativa che conta di più in questa vertenza. Del resto, è stato lo stesso ministro delle Politiche agricole, Gianni Alemanno, a pronunciarsi in questo senso e ad affidare ai Tar la competenza in materia. I ricorsi alla giustizia ordinaria sono stati presentati perché non si poteva trascurare questa possibilità, ma, ripeto, quel che conta è la sentenza del Tar lombardo».

Dunque gli allevatori che hanno presentato ricorso (una novantina le richieste rivolte al Tribunale di Treviglio) possono stare relativamente tranquilli: quella del Tar lombardo è infatti una sospensiva cautelare, e l’organo di giustizia amministrativa entrerà nel merito nell’udienza fissata per il 21 settembre prossimo. «Gli allevatori non devono pagare nulla - prosegue l’avvocato Tomaselli - ma il nostro obiettivo non è il semplice ricorso legale. Noi vogliamo mettere in discussione "in toto" il perverso meccanismo delle compensazioni che si è instaurato quest’anno, in base al quale molte aziende, per lo più aderenti ai sindacati agricoli tradizionali, grazie ad un versamento mensile, hanno ottenuto la compensazione e dunque sono stati condonati. Il problema è che l’ammontare delle multe è simile a quello dell’anno scorso: buona parte delle aziende sono state graziate e ciò ha fatto ricadere l’onere delle sanzioni solo sulle imprese che non hanno effettuato il versamento mensile e che, di conseguenza, si sono viste raddoppiare o addirittura triplicare le multe. Così quest’anno diverse aziende sono chiamate a pagare dai 200 ai 300 mila euro e per 3-4 la sanzione è arrivata addirittura ad un milione».

(18/08/2004)

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