Mimose per festeggiare l'8 marzo
Gli agricoltori: quest'anno meno care

La Cia (Confederazione degli agricoltori) sottolinea come il maltempo delle ultime due settimane ha avuto effetti pesanti sulla fioritura del «simbolo» della Festa delle donne. Ma pioggia e vento non hanno influito sulle quotazioni: i prezzi pagati al produttore scendono a 5 euro al chilo dai 9 euro del 2010. I rincari al consumo risultano quindi ingiustificati. La produzione stimata per quest'anno era molto abbondante, complice l'aumento delle temperature a febbraio - spiega la Cia -. Quindi il prezzo fissato nei contratti di filiera è stato basso. Il cambio repentino del tempo, con il ritorno del freddo e delle gelate, ha invece impedito di raccogliere una quota tra il 29 e il 30 per cento delle fronde.

Le mimose, infatti, sono piante particolarmente sensibili ai cambiamenti del clima. Il prezzo all'origine, però, è rimasto quello già prefissato, e dunque non ci sono i presupposti per prevedere ulteriori rincari nelle vendite al dettaglio. Anzi, ogni nuovo incremento sarebbe del tutto ingiustificato. I ramoscelli regalati in occasione della Festa delle donne saranno compresi tra i 15 e i 18 milioni di esemplari: si tratta di un consumo pressoché stabile rispetto al 2010, quando le mimose vendute l'8 marzo furono circa 15,5 milioni.

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