Il manufatturiero peggiora ancora
Continua il calo delle imprese

A fine febbraio 2011 in provincia di Bergamo sono in calo su base mensile sia le imprese registrate (94.748, 175 in meno su gennaio pari al -0,2%) sia quelle attive (85.963, 224 in meno, pari al -0,3%). Nel mese si sono iscritte 663 nuove imprese e ne sono state cancellate 847.

A fine febbraio 2011 in provincia di Bergamo sono in calo su base mensile sia le imprese registrate (94.748, 175 in meno su gennaio pari al -0,2%) sia quelle attive (85.963, 224 in meno, pari al -0,3%). Nel mese si sono iscritte 663 nuove imprese e ne sono state cancellate 847 (di cui 233 nell'ediliza, 170 nel commercio, 101 nelle attività manifatturiere).

Nel confronto con lo stesso mese dell'anno precedente si osserva un calo delle iscrizioni: erano state 778 nel febbraio 2010, la variazione è quindi pari al -14,8%. Sono invece in aumento le cessazioni (784 nel febbraio 2010), con una variazione del +8%. Il tasso di iscrizione nel mese (0,7%) a Bergamo è uguale al dato nazionale e regionale; il tasso di cessazione (0,9%) è invece di poco superiore al dato nazionale (0,8%) e più elevato di quello lombardo (0,6%).

In Lombardia lo stock delle imprese registrate è aumentato nel mese di febbraio. Il saldo della nati-mortalità è positivo per le società di capitale (+13) e per le società di persone (+40). La riduzione dello stock è determinata per intero dalle imprese individuali (-238) che, nel trimestre dicembre 2010-febbraio 2011, sono diminuite di 412 unità.

Senza variazioni di rilievo la dinamica delle altre forme giuridiche. Nel confronto su base annua lo stock di imprese attive è aumentato nel complesso del +0,6% (in rallentamento rispetto al +0,9% della precedente rilevazione), con una dinamica più accentuata nelle altre forme giuridiche (+2,4%), in gran parte cooperative, e nelle società di capitale (+2,1%). Le imprese individuali operative sono cresciute del +0,4%, mentre continua la contrazione (-1,2%) delle società di persona.

Per quanto riguarda i settori economici, il segno negativo è presente nelle attività manifatturiere (-1%, in peggioramento rispetto alla precedente rilevazione), nei trasporti (-0,4%) e nell'agricoltura (-0,3%) . Nell'edilizia situazione di stallo (+0,1%).

Aumentano in modo netto – forse anche per l'attribuzione della codifica a posizioni che ne erano precedentemente sprovviste - le imprese nel settore delle utilities (energia, gas, acqua, gestione rifiuti), nella sanità, nell'istruzione e nelle attività ricreative. Nei restanti settori la dinamica è molto positiva nei servizi alle imprese (+4,2%), nelle attività professionali, scientifiche e tecniche (+3,1%) e negli altri servizi (+3%), in prevalenza servizi alle persone.

Variazioni positive (tra il +1 e il +2,5) si registrano nei servizi finanziari, di informazione e comunicazione, nelle attività immobiliari e nei servizi turistici e di ristorazione. Positiva anche la variazione delle imprese del commercio (+0,9%) .

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