Camera di Commercio in festa
Presentato il logo per i 200 anni

Il presidente della Camera di Commerco, Industria, Artigianato e Agricoltura di Bergamo, Paolo Malvestiti, ha presentato venerdì 25 marzo il logo celebrativo del bicentenario della nascita dell'ente camerale.

Il presidente della Camera di Commerco, Industria, Artigianato e Agricoltura di Bergamo, Paolo Malvestiti, ha presentato venerdì 25 marzo il logo celebrativo del bicentenario della nascita dell'ente camerale.

«La Camera di Commercio, arti e manifatture di Bergamo - ha spiegato Malvestiti - è stata infatti costituita con un Decreto di Napoleone datato 27 giugno 1811 mentre, con un successivo Decreto del 27 dicembre dello stesso anno, Eugenio Napoleone Vicerè d'Italia stabilì che la Camera di Bergamo fosse composta da 8 membri indicandone i nomi. Per la verità sappiamo che vi è una diversa teoria, sostenuta da autorevoli autori, fondata su quella che viene considerata “l'evoluzione storica” dell'Istituto camerale; tali studiosi, infatti, fanno risalire l'origine della nostra Camera di Commercio al 26 agosto del 1802 allorché Francesco Melzi, Vice Presidente della Repubblica Italiana stabilì con legge che in ogni Comune ove fosse esistito un Tribunale mercantile (nel caso di Bergamo la “Camera dei mercanti”), vi fosse in sua vece una “Camera Primaria di Commercio”».

«A questo proposito vorrei però fare alcune considerazioni: 1. come sostenuto dai predetti studiosi, la Camera Primaria di Commercio del 1802 non fu un nuovo soggetto bensì sostituì il Tribunale mercantile (che a Bergamo si chiamava appunto Camera dei mercanti) proseguendone l'attività. Ma allora l'origine dell'attuale Camera di Commercio dovrebbe essere fatta risalire non tanto alla Camera Primaria di Commercio del 1802 bensì al Tribunale mercantile o, addirittura, all'Università Mercantile di epoca comunale passando per il Consolato dei Mercanti veneziano 2. Tribunale mercantile e Camera Primaria di Commercio erano istituti con funzioni prevalenti di tribunale in materia economica e commerciale; si trattava dunque di un organo giurisdizionale speciale che affiancava, con specifica competenza per materia, gli organi giurisdizionali ordinari».

«Viceversa, e per la prima volta, è proprio alle Camera di Commercio, arti e manifatture costituite nel 1811, che vengono affidate alcune delle moderne funzioni che ritroviamo negli attuali Enti camerali; si dice infatti che esse si occuperanno, nel circondario respettivo, di riunire tutte le notizie intorno allo stato attuale del commercio, delle fabbriche e manifatture ..., alle difficoltà che ne ritardano lo sviluppo o il progresso ed intorno ai mezzi per farle prosperare; proporrà le sue viste sopra i premj e gl'incoraggiamenti da darsi agl'inventori od introduttori di macchine, stabilimenti e metodi più utili, sui regolamenti per la polizia delle fabbriche ed in generale tutto ciò che può interessare il commercio, le fabbriche e le manifatture ... Inoltre, col Decreto di Eugenio Napoleone del dicembre del 1811 vengono istituite, su tutto il territorio del Regno, altre 14 Camere di Commercio che si aggiungono alle 11 già costituite nel giugno dello stesso anno realizzando così una sorta di sistema camerale in qualche modo coordinato dal Consiglio Generale di commercio, arti e manifatture costituito a Milano presso il Ministero dell'interno del Regno Da notare inoltre che nel decreto napoleonico del 27 giugno 1811 viene espressamente stabilito un principio che sta alla base del finanziamento delle attuali Camere di Commercio; si legge infatti che le spese che potranno occorrere per le suddette camere saranno a carico del corpo dei commercianti del comune ove risiede la camera».

«Allora - ha concluso Malvestiti - , senza nulla togliere alle diverse e rispettabili teorie alle quali va riconosciuto il merito di aver raccontato in maniera corretta fatti storicamente accaduti, tuttavia proprio per la maggiore assonanza pubblica, sistemica e funzionale sussistente fra le Camera di Commercio, arti e manifatture del 1811 e le attuali Camere di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura, presentiamo oggi, nel 2011, il logo dei 200 anni».

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