L'auspicio di Bonomi (Sea):
sistema unico entro l'autunno

Il numero uno di Sea, Giuseppe Bonomi, auspica che la costruzione di un sistema unico di aeroporti del Nord che vada da Malpensa a Verona possa iniziare a concretizzarsi prima della quotazione in Borsa della società di gestione degli scali milanesi, cioè entro l'autunno.

Il numero uno di Sea, Giuseppe Bonomi, auspica che la costruzione di un sistema unico di aeroporti del Nord che vada da Malpensa a Verona possa iniziare a concretizzarsi prima della quotazione in Borsa della società di gestione degli scali milanesi, cioè entro l'autunno.

La ha detto durante un'audizione alla Commissione Territorio della Regione Lombardia. «Mi auguro che la piattaforma possa nascere prima della quotazione in Borsa, perché dopo l'Ipo, operazioni di integrazione societaria non sono impossibili, ma sono più complicate».

«Io e i colleghi di Bergamo, Brescia e Verona - ha aggiunto - siamo già pronti dal punto di vista dell'integrazione industriale. Altro conto è l'aspetto societario dove non sono le aziende a dover decidere, ma gli azionisti. Sul primo livello, quello industriale, la Regione può avere un ruolo importante per la connettività».

A suo parere, infatti, «andare avanti nel costruire un sistema di mobilità che meglio connetta e metta in rete questi aeroporti» significa «credere anche nella costruzione del sistema aeroportuale». In questo contesto la Regione «può e deve» fare la sua parte.

Quanto all'opportunità strategica del sistema unico di aeroporti del Nord, Bonomi ha ricordato che scali come Orio e Linate hanno «limiti evidenti di capacità» visto che «non potranno crescere oltre un certo tetto», mentre la Iata prevede un raddoppio del traffico nei prossimi vent'anni.

Da qui l'idea di uno «sbocco naturale necessariamente verso est», con Malpensa che conserva il suo ruolo diverso, cioè di unico scalo in grado di ospitare un network di lungo raggio. «È necessario ragionare oggi su un'unica piattaforma per evitare guerre tra poveri e dispersioni su altri territori», ha aggiunto.

Il problema dell'Italia, a suo parere, non è infatti il numero eccessivo di aeroporti, «in Francia sono il doppio», ma «l'assenza di qualsiasi attività di pianificazione» a causa di Governi troppo deboli per imporne una. Preso atto dell'incapacità della politica di pianificare per non «bruciarsi i consensi», allora, secondo Bonomi, non resta che la strada dell'integrazione industriale tra gestori e, nel caso specifico, Brescia e Verona potrebbero trarne vantaggi importanti.

© RIPRODUZIONE RISERVATA