Assemblea Ubi Banca, Zanetti:
«Utile del trimestre in crescita»

Ubi Banca si attende di chiudere il primo trimestre del 2011 con un utile netto in crescita rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Lo ha affermato il presidente Emilio Zanetti, aprendo l'assemblea del gruppo bancario. Ok dei soci al dividendo e alla ricapitalizzazione.

Ubi Banca si attende di chiudere il primo trimestre del 2011 con un utile netto in crescita rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. «Le stime indicano un utile netto di periodo in significativo incremento rispetto al risultato dell'analogo periodo del 2010»: lo ha affermato il presidente del Consiglio di gestione, Emilio Zanetti, aprendo sabato 30 aprile l'assemblea del gruppo bancario.

«Ci sono elementi importanti - ha aggiunto ancora - per poter dire che probabilmente i risultati del 2010 rappresentino il minimo del ciclo di crisi che stiamo attraversando». I primi dati del trimestre, ha continuato Zanetti, mostrano «la buona tenuta delle voci di ricavo» accompagnata da un «significativo miglioramento» delle perdite su crediti. Il primo trimestre del 2010 di Ubi si era chiuso con un utile di 38,1 milioni di euro.

L'assemblea degli azionisti di Ubi Banca ha approvato a larghissima maggioranza il bilancio 2010 e la delega per l'aumento di capitale da 1 miliardo di euro. Ha votato sì al bilancio poco meno del 98% dei soci intervenuti mentre sull'aumento di capitale i voti favorevoli hanno raggiunto il 99%.

Nel corso dell'assemblea diversi soci hanno espresso malumore per i risultati della banca, il calo dei dividendi, l'andamento del titolo e i compensi degli amministratori. Ragioni che hanno trovato in parte comprensione nelle risposte del presidente del consiglio di gestione, Emilio Zanetti, che ha comunque rimarcato da un lato una miglior tenuta di Ubi rispetto a molti concorrenti, dall'altro i fattori congiunturali che hanno pesato sui conti e sul titolo.

«Siamo consapevoli - ha ammesso - che il bilancio è insoddisfacente anche se senz'altro superiore rispetto alle banche maggiori del sistema». «Insoddisfacente» anche l'utile e l'andamento del titolo «che quota sotto il valore del patrimonio netto tangibile». Diverse banche - ha rilevato Zanetti - hanno però visto il loro titolo subire un calo percentuale ancora maggiore.

Ubi Banca si prepara a varare il nuovo piano industriale. «Il 16 maggio presenteremo il piano industriale che illustreremo la mattina al mercato» ha annunciato il consigliere delegato, Victor Massiah, nel corso dell'assemblea. Ubi Banca approva l'aumento di capitale da un miliardo necessario a mettersi in regola con Basilea 3 e si prepara così ad alzare il velo sul piano industriale che definirà obiettivi e strategie della banca nei prossimi cinque anni. Il banchiere non è sceso nei dettagli ma ha detto di voler ridare impulso alla redditività, dopo che il 2010 si è chiuso con un utile in calo a 172 milioni e un dividendo dimezzato a 0,15 euro.

Ubi Banca prevede anche di ridurre la storica partecipazione in Intesa Sanpaolo, pari all'1,2% del capitale, nel momento in cui il livello di borsa del titolo consentirà di farlo «in maniera economica ragionevole». Lo ha rilevato sempre Victor Massiah, consigliere delegato di Ubi, rispondendo ai soci in assemblea.

«Sia il consiglio di sorveglianza che di gestione - ha spiegato - hanno deliberato di avere totale libertà sulla gestione della partecipazione. Non è improbabile un alleggerimento della partecipazione nel momento in cui mercati permetteranno di farlo in una maniera economica ragionevole». La quota in Intesa è stata svalutata nel 2010 per 36,8 milioni di euro. Un impatto negativo sui conti che si aggiunge a quello di 32,4 milioni registrato nel 2009.

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