Bombassei: o si cresce o si muore
«Bisogna investire in ricerca»

Parlerà di crescita e di ricerca Alberto Bombassei nel suo intervento all'assise di Confindustria in programma sabato a Bergamo. «Per le imprese è l'ultima chiamata, hanno l'obbligo di internazionalizzarsi e di investire in ricerca. Qui o si cresce o si muore».

Parla di «obbligo», non di possibilità. Alberto Bombassei, numero uno della Brembo e vicepresidente di Confindustria, ha le idee chiare su quello che dirà nel suo intervento all'assise generale dell'associazione degli imprenditori in programma sabato 7 maggio a Bergamo e in anteprima su Affari&Finanza di Repubblica di martedì 3 maggio. «Per le imprese è l'ultima chiamata - dirà Bombassei nel suo discorso -. Hanno l'obbligo di crescere, internazionalizzarsi e investire in ricerca. Quelle che non lo hanno fatto fino ad ora e sono comunque riuscite a sopravvivere alla crisi sono destinate a morire con la prossima recessione».

Le riflessioni di Bombassei partono dall'analisi delle imprese italiane fino alla necessità di un cambiamento culturale e gestionale: «Se dovessi riassumere quello che devono fare al più presto gli imprenditori - commenta su Repubblica Bombassei -, direi: crescere, crescere, crescere. A cui aggiungerei che devono assolutamente cancellare quanto pensavano andasse bene fino a pochi anni fa: piccolo non è bello, è soltanto piccolo e con il mondo diventato così grande il rischio è quello di sparire. Forse anche noi di Confindustria forse avremmo dovuto ripeterlo con più violenza: qui o si cresce o si muore».

Secondo Bombassei «i problemi delle imprese sono strutturali - continua su Repubblica -: l'83% delle nostre aziende ha emno di 50 dipendenti e un altro 14% arriva al massimo a 250. Per non parlare degli investimenti in ricerca: sono indispensabili per reggere la concorrenza e stare sul mercato. Ma se uno ha qualche decina di dipendenti, anche se è bravo, dove trova le risorse?». Secondo Bombassei «occorre una politica che incentivi le imprese a mettersi insieme, che garantisca i legami con le università e dia garanzia statali per gli investimenti all'estero».

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