Bombassei sullo sciopero Cgil
«Successo? Mai credere ai loro dati»

«Mai credere ai dati della Cgil. Loro dicono che l'adesione allo sciopero è stata del 58%: a casa mia, su duemila persone, è stata del 6%». Così il vicepresidente di Confindustria Alberto Bombassei commenta lo sciopero generale della Cgil.

«Mai credere ai dati della Cgil. Loro dicono che l'adesione allo sciopero è stata del 58%: a casa mia, su duemila persone, è stata del 6%. E non siamo una eccezione». Così il vicepresidente di Confindustria Alberto Bombassei, a margine delle Assise di Bergamo, commenta lo sciopero generale della Cgil. «In questo momento, invece di scioperare, un accordo tra Confindustria e sindacati sarebbe auspicabile» continua il bergamasco, che aggiunge: «Lo strappo è più tra gli altri sindacati e la Cgil, più che con Confindustria».

La replica della Cgil non si fa attendere: «I dati diffusi sono reali» ha detto il segretario confederale responsabile dell'organizzazione Enrico Panini. «Prima di parlare dovrebbe sapere cos'è un campione statisticamente rappresentativo - dice - perchè l'andamento dello sciopero non si spiega col "mondo" di Bombassei. Si tratta - continua - di un campione estremamente equilibrato e costituito da aziende nelle quali possiamo vantare un'alta percentuale di iscritti, e nel quale quindi possiamo presumere che lo sciopero possa essere andato bene, e da altrettante aziende con una nostra bassa o nulla rappresentanza, dove ci risulta lo sciopero sia andato ben oltre le nostre aspettative».

Le proiezioni, quindi, precisa Panini, «sono assolutamente attendibili. Bastava essere nelle piazze e guardare le oltre 130 manifestazioni che hanno animato la giornata di sciopero per rendersi conto del grande successo del nostro sciopero generale. Rendersi conto, cioè - conclude - della straordinaria partecipazione ad una mobilitazione che ha dato voce ad una larga parte del Paese che non ce la fa più e pretende una svolta e risposte urgenti per un necessario cambiamento».

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