Caso Promatech: sui 105 esuberi
le posizioni sono ancora distanti

Sono ancora distanti le posizioni fra sindacato e azienda nel «caso» Promatech e l'incontro di mercoledì, che aveva all'ordine del giorno la discussione sugli incentivi all'esodo, è stato definito dalle parti sostanzialmente «interlocutorio».

Sono ancora distanti le posizioni fra sindacato e azienda nel «caso» Promatech e l'incontro di mercoledì, che aveva all'ordine del giorno la discussione sugli incentivi all'esodo, è stato definito dalle parti sostanzialmente «interlocutorio».

La posizione di Promatech è chiara: «L'azienda valuterà le soluzioni che renderanno possibile la ristrutturazione entro l'anno, senza strascichi nel 2012», precisa il direttore delle risorse umane Promatech Federico Clemente.

Per i sindacati c'è l'urgenza di «trovare un accordo sulla mobilità entro luglio che ci permetta di estendere la copertura degli ammortizzatori sociali fino a fine anno (la cassa speciale scade il 21 agosto, ndr)», come spiega Giancarlo Carminati della Fim-Cisl di Bergamo.

La procedura di mobilità per i 105 esuberi dichiarati, infatti, è stata aperta intorno a fine maggio e trascorsi i 75 giorni di tempo previsti dalla normativa per raggiungere un'intesa, l'azienda può procedere ai licenziamenti. Carminati, in riferimento al tema degli incentivi all'esodo, precisa che «l'azienda si è resa disponibile al dialogo, ma occorre guardare la situazione nel suo insieme, senza dimenticare che il tutto è sotteso alla volontà di lasciare a casa le persone (sono una cinquantina circa i dipendenti che, su 105 esuberi dichiarati, non hanno firmato un preaccordo di non opposizione alla messa in mobilità, ndr) entro la fine dell'anno».

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