Turisti low cost, non low budget
Ecco come non farseli scappare

Dare gli strumenti giusti agli imprenditori del turismo, così che possano sviluppare un'offerta al passo coi tempi del turista internauta e low cost. Chiarendo innanzitutto i desideri del turista contemporaneo, perché low cost non significa low budget.

Dare gli strumenti giusti agli imprenditori del turismo, così che possano sviluppare un'offerta al passo coi tempi del turista internauta e low cost. Chiarendo innanzitutto i desideri del turista contemporaneo, perché low cost non significa low budget.

È uno dei primi concetti che Confesercenti, promotore dell'iniziativa, ci tiene a mettere in chiaro, con un progetto studiato ad hoc in collaborazione con l'Università di Bergamo nell'ambito di Ar.Co, il programma del ministero del Lavoro e di Italia Lavoro finalizzato allo sviluppo del territorio.

Ma da dove partire per un lavoro così complesso? Prima di tutto facendo un check up sullo stato di salute delle imprese che operano nel settore turistico nella Bergamasca: strutture ricettive, attività di ristorazione, bar e agenzie viaggio. Tutte queste realtà potranno infatti approfittare di un nuovo strumento messo a punto da Confesercenti.

Obiettivo del progetto, intitolato «Attività turistiche...pronte al turismo low cost?», è fornire una consulenza qualificata, a titolo gratuito, in modo da migliorare gli standard qualitativi quando si parla di accoglienza turistica. «Il turista low cost non equivale al turista low budget – spiega Giacomo Salvi, direttore Confesercenti Bergamo –. Si tratta di un turista selettivo e critico, non povero. È quindi necessario sviluppare un prodotto turistico nuovo, articolato e mirato».

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