Meccanica, la situazione migliora
La Cisl: ora la crisi è strutturale

Il rapporto dell'Osservatorio Fim-Cisl del primo semestre 2011 sulle situazioni di crisi nel settore metalmeccanico evidenzia un miglioramento, per quanto concerne la provincia di Bergamo, rispetto alle criticità del periodo relativo al 2009.

«Il rapporto dell'Osservatorio Fim-Cisl del primo semestre 2011 sulle situazioni di crisi nel settore metalmeccanico evidenzia un miglioramento, per quanto concerne la provincia di Bergamo, rispetto alle criticità del periodo relativo al 2009 e al primo semestre 2010».

«La cassa integrazione ordinaria è in leggera flessione, mentre rimangono sostenuti i ricorsi alla cassa integrazione straordinaria e alla mobilità. Quest'ultima, proprio nei primi sei mesi di quest'anno, con 885 lavoratori interessati ha raggiunto il punto più elevato nell'intero periodo di crisi. E questo in relazione ai riflessi lunghi della crisi e ai procedimenti di forte ristrutturazione aziendale in corso nel settore metalmeccanico».

Ferdinando Uliano, segretario provinciale della Fim-Cisl, illustra così i dati della crisi del comparto e nonostante il lieve miglioramento della situazione, «che porta la Bergamasca a non essere più la primatista in negativo in Lombardia, con il maggior numero di imprese e addetti coinvolti nella crisi, superata da Brescia e Brianza», pone sotto i riflettori «la necessità di dover intervenire con impegno per delineare politiche industriali e settoriali di sostegno agli investimenti», che sinora sono mancate e che anche «nella recente manovra del governo non hanno trovato spazio».

«Oggi ci troviamo di fronte ad una crisi di natura strutturale – prosegue il segretario provinciale dei metalmeccanici della Cisl – con perdite di posti di lavoro secchi (attraverso la mobilità) e ricorso alla cassa integrazione straordinaria, utilizzata per fronteggiare situazioni di sovraoccupazione».

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