«La crisi pesa sulle aziende agricole»
Ma i giovani investono nel settore

La crisi si fa sentire sull'attività agricola. Tra il 2010 e i primi sette mesi del 2011 – a Grone, Adrara San Martino e Adrara San Rocco - la riduzione dei consumi di formaggi, salumi e vini tipici è del 20%. Ma i giovani investono nel settore.

La crisi si fa ancora sentire pesantemente nell'attività delle aziende agricole bergamasche. Tra il 2010 e i primi sette mesi del 2011 – a Grone, Adrara San Martino e Adrara San Rocco - la riduzione dei consumi di formaggi, salumi e vini tipici ha raggiunto il 20%. A dichiararlo Carlo Belotti, responsabile di zona di Coldiretti, durante la festa della montagna che si è svolta ai Colli di San Fermo, a Grone.

«Negli ultimi anni è aumentata la vendita diretta dei prodotti - ha precisato Belotti - ed è anche cambiata la tipologia degli stessi. Infatti, in questa zona, negli ultimi cinque anni si è sviluppato maggiormente l'allevamento ovo-caprino, con le relative produzioni. Sono quattro le aziende agricole neonate e specializzate in questo settore. Rispetto all'allevamento bovino, quello ovo-caprino è più semplice da gestire. Con piccole superfici gli agricoltori riescono a garantire un reddito alla propria famiglia».

Largo però ai giovani che sul mondo agricolo investono: «Essendoci poche possibilità di lavoro – ha evidenziato il responsabile di zona di Coldiretti durante la festa della montagna -, in questa area, tra il 2009 e i primi mesi del 2011, sono nate ben 15 nuove aziende di giovani. Un buon risultato, che ci lascia ben sperare».

Per saperne di più leggi L'Eco di Bergamo del 29 agosto

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