Litigò con un collega: licenziato
Ora il Tribunale lo reintegra

Licenziato, allontanato dal lavoro, forse troppo a cuor leggero: con una sentenza il Tribunale di Bergamo, ha giudicato illegittimo e ha annullato il licenziamento di un lavoratore che era stato lasciato a casa dopo un diverbio con un collega.

Licenziato, allontanato dal lavoro, forse troppo a cuor leggero: con una sentenza dell'8 settembre il Tribunale di Bergamo, sezione Lavoro, ha giudicato illegittimo e ha annullato il licenziamento di A.M., lavoratore di Bonate Sopra, 42 anni, operaio da 16 anni in un'azienda bergamasca.

Accusato, insieme ad un collega, di essere responsabile di una colluttazione con scambio di insulti avvenuta nel luogo di lavoro il 10 marzo 2010, il lavoratore era stato poi licenziato pochi giorni dopo.

Impugnato il licenziamento insieme alla Fiom Cgil, il tentativo di conciliazione (all'epoca ancora obbligatorio) non era andato a buon fine. Così è stato presentato ricorso dall'Ufficio Vertenze il 21 ottobre 2010.

Il Tribunale nei giorni scorsi ha pronunciato una sentenza in cui si chiarisce che «la domanda è fondata e va, pertanto, accolta. (…). Le sanzioni disciplinari devono essere proporzionate alla "gravità dell'infrazione" valutata nella sua entità oggettiva e soggettiva. (…). Risulta positivamente accertato che il lavoratore ha preso parte a un diverbio e ha insultato un collega venendo poi colpito al volto da quest'ultimo. Tale condotta del ricorrente, di sicuro rilievo disciplinare, non è tuttavia sufficientemente grave da supportare una sanzione espulsiva (…)».

L'azienda, oltre al reintegro (che tuttavia non avverrà perché il lavoratore ha trovato altra occupazione), è stata condannata a risarcirlo di tutti i mancati guadagni dalla data del licenziamento e al versamento dei contributi assistenziali e previdenziali perduti. La legge prevede, inoltre, che il lavoratore possa riscattare il posto di lavoro avendo in cambio 15 mensilità.

«A volte le aziende utilizzano casi isolati, pur di una certa gravità, per licenziare in tronco propri dipendenti, spesso senza nemmeno valutare davvero l'accaduto - spiega Fausto Sottocornola dell'Ufficio Vertenze Cgil di Bergamo -. In questa vertenza il Tribunale ha ricordato che il licenziamento deve essere giustificato da episodi circostanziati e proporzionali alla gravità dell'episodio contestato: dunque, ancora una volta, mettiamo in guardia dai licenziamenti facili. L'Ufficio Vertenze sarà impegnato a vigilare e a portare in Tribunale ogni caso per noi illegittimo».

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