Jabil, altre 8 ore di sciopero
A rischio 25 posti di lavoro

Otto ore di sciopero venerdì, 30 settembre, alla Jabil di Bergamo, dove sono a rischio 25 posti di lavoro a seguito della decisione dell'azienda di chiudere gli uffici amministrativi di via Baschenis, secondo quanto previsto dal recente piano industriale.

Otto ore di sciopero venerdì, 30 settembre, alla Jabil di Bergamo, dove sono a rischio 25 posti di lavoro a seguito della decisione dell'azienda di chiudere gli uffici amministrativi di via Baschenis. Il piano industriale presentato dalla multinazionale informatica americana nei giorni scorsi a Roma prevede inoltre la cessazione dell'attività entro la fine dell'anno nello stabilimento milanese di Cassina de' Pecchi: gli esuberi complessivi si attesterebbero così a quota 325.

Pier Capelli della Fim-Cisl spiega che «la protesta in programma è stata indetta per contrastare il piano industriale presentato dal gruppo, peraltro particolarmente fumoso e terribilmente pesante per quanto riguarda il Nord Italia».

Il sindacato è in attesa della convocazione delle parti al ministero dello Sviluppo economico ed «è chiaro che ci dovrà essere un confronto anche a livello nazionale fra le varie organizzazioni sindacali».

La Jabil è «sbarcata» a Stezzano nel 1998, assorbendo una parte delle attività della Hewlett- Packard, per poi trasferirsi a Mapello nel 2003, stabilimento poi chiuso nel 2008.

Sulla vicenda il consigliere regionale Chiara Cremonesi ha invitato il presidente della Regione Formigoni e il vice presidente Gibelli «ad atti concreti».

«E' veramente triste constatare quanto da Sinistra e Libertà ci sia solo un atteggiamento di puro sciacallaggio sulla pelle dei lavoratori - ha replicato il vice presidente e assessore all'Industria e Artigianato di Regione Lombardia Andrea Gibelli -, in quanto sono in atto già tutte le misure concrete per risolvere una difficile situazione, ma ciò nonostante si fa finta di non capire le motivazioni che sono alla base della crisi Jabil».

«In tutte le occasioni - continua Gibelli - Regione Lombardia si è resa disponibile ad accompagnare ogni iniziativa industriale, ma non si può sostituire alle imprese. Inoltre dalle sue parole, il consigliere Cremonesi dimostra di non conoscere il funzionamento del provvedimento 'Raid'. La inviterei quindi a non speculare sui lavoratori, ma ad informarsi dettagliatamente sulla vicenda».

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