Mazzoleni: Una manovra iniqua
Ma c'è ottimismo per il futuro

«Ha prevalso la necessità di fare cassa. Ci sarà un record di pressione fiscale che ricadrà su imprese e lavoratori. Questa manovra non basta». Lo ha detto il presidente di Confindustria Carlo Mazzoleni all'assemblea generale a Orio.

«Ha prevalso la necessità di fare cassa. Ci sarà un record di pressione fiscale che ricadrà inevitabilmente sulle imprese e sui lavoratori. Questa manovra non basta». Lo ha detto il presidente di Confindustria Bergamo, Carlo Mazzoleni in apertura del suo intervento all'assemblea generale svoltasi a Orio al Serio.

Mazzoleni - che ha inaugurato i lavori presentando la sua squadra - è stato preceduto dal saluto del prefetto Camillo Andreana che ha puntato l'indice sulla necessità di una chiamata all'impegno di ogni cittadino, confidando che «decolli qualcosa di buono per questo Paese».

Il presidente di Confindustria nel suo intervento, nonostante la sottolineatura di alcuni aspetti critici, ha mostrato ottimismo per una nuova stagione economica che veda protagonisti imprenditori e cittadini. Sempre che ognuno si assuma le proprie responsabilità: dai lavoratori, ai sindacati, dai politici agli stessi impreditori.

Mazzoleni ha ricordato che il debito pubblico italiano è pari a quello affrontato «dai nostri padri alla fine delle guerre mondiali. Occorre pertanto uno spirito di ricostruzione e riconversione, con nuove attività, nuovi mestieri, con un territorio aperto all'innovazione, con infrastrutture dei trasporti adeguate».

Sono stati poi annunciati i risultati del sondaggio che il nostro sito www.ecodibergamo.it ha raccolto attraverso una serie di quesiti.

«Bergamo è una città incline al cambiamento - ha detto Mazzoleni - non paurosa, non condizionata. Dal sondaggio emerge una propensione dei suoi abitanti a impegnarsi».

Il sondaggio ha preso in esame in particolare la questione giovanile («per raggiungere un lavoro stabile non si può eliminare la flessibilità»); la necessità di una maggiore vicinanza fra scuola e lavoro; la flessibilità degli orari e la protezione sociale della maternità «che non deve ricadere solo sulle aziende»; la priorità assoluta dell'ambiente con la riduzione degli sprechi.

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