Affitto e crisi del lavoro, Cisl in allarme
A Bergamo 1.283 sfratti per morosità

Le famiglie italiane e bergamasche in affitto, complice la crisi, non riescono più a pagare i canoni che rimangono su valori altissimi. L'alalrme della Cisl: ben 1.283 sono registrati a Bergamo, quasi tutti per morosità dovuta alla perdita del lavoro.

Le famiglie italiane e bergamasche in affitto, complice la crisi, non riescono più a pagare i canoni che rimangono su valori altissimi. «Fino all'anno scorso - spiega Roberto Bertola, segretario cittadino del Sicet Cisl - c'era il contributo del Fondo affitti con una dote nazionale di 130 milioni di euro che dava un aiuto concreto alle famiglie in difficoltà. Oggi la legge di stabilità e tagli lineari del Governo lo hanno ridotto a 9 milioni. Nell'anno 2000 con 80 mila richieste a livello nazionale, il Fondo era di 360 milioni di euro. Oggi con 400 mila domande viene cancellato l'aiuto agli inquilini deboli».

A Bergamo le famiglie che presentano la domanda sono più di 6.000 tutti gli anni e la gran parte di queste risultano in condizioni di «grave difficoltà socio economiche». Per Bertola il taglio del Governo oltre ad essere una misura inaccettabile è anche iniqua. Ad aprile 2011, con la cedolare secca il Governo ha regalato 1,5 miliardi di euro ai proprietari di case, e agli inquilini toglie l'unico ammortizzatore sociale. Secondo i dati della Cisl si sono avuti 150 mila sfratti per morosità, con 26 mila sfratti a Roma, 22 mila a Milano e ben 1.283 a Bergamo, quasi tutti per morosità dovuta alla perdita del lavoro.

«Dobbiamo tutelare gli inquilini in difficoltà - afferma il Segretario cittadino del Sicet - non mancheremo di chiedere un incontro urgente alla Regione Lombardia e ai Comuni per un confronto su possibili soluzioni».

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