Cantieri edili, infortuni in calo:
in quattro anni scesi del 36 %

Bergamo si scopre virtuosa nella tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori edili. Nel corso del 2010 la nostra è stata infatti la provincia che in Lombardia ha denunciato più casi di malattie professionali con un calo del 36% degli infortuni sul lavoro.

Bergamo si scopre virtuosa nella tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori edili. Nel corso del 2010 la nostra è stata infatti la provincia che in Lombardia ha denunciato più casi di malattie professionali tra i lavoratori edili con il 47% delle denunce inoltrate all'Inail oltre ad aver fatto registrare, tra il 2006 e il 2010, un calo del 36% degli infortuni sul lavoro nei cantieri.

Due dati collegati fra loro e che fanno di Bergamo «una realtà all'avanguardia per quel che riguarda l'attenzione verso la salute dei lavoratori impegnati nell'edilizia e che sono il frutto dell'enorme lavoro di squadra compiuto in questi anni dal sistema di sorveglianza sanitario bergamasco nella prevenzione nel settore edile», ha evidenziato ieri Maria Aurelia Lavore, direttore dell'Inail di Bergamo, durante il seminario internazionale sulla tutela della salute in edilizia svoltosi all'auditorium del Seminario Vescovile in Città Alta e organizzato dai comitati paritetici territoriali del mondo edile bergamasco.
 
Tra le malattie professionali più frequenti tra gli edili ci sono quelle osteo-articolari e muscolo-tendinee (tendiniti e affezioni dei dischi intervertebrali), respiratorie, cutanee, i disturbi psichici da stress da lavoro, l'ipoacusia da rumore e le malattie da asbesto (neoplasie, asbetosi, placche pleuriche).

«Questo risultato - dice Renato Ratti, presidente del Cpt di Bergamo - si è potuto realizzare da un lato grazie alle costanti visite effettuate sui cantieri da parte dei nostri tecnici e dall'altro per merito dei medici del lavoro degli Ospedali Riuniti di Bergamo e della vigilanza della Asl bergamasca».

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