Regione: plafond di 70 milioni
per gli investimenti dei Comuni

Regione Lombardia mette a disposizione degli Enti locali un plafond finanziario di 70 milioni per consentire loro di effettuare investimenti altrimenti impossibili a causa del blocco imposto da Patto di stabilità nazionale («la bestia nera delle Amministrazioni locali»).

Regione Lombardia mette a disposizione degli Enti locali un plafond finanziario di 70 milioni di euro per consentire loro di effettuare investimenti altrimenti impossibili a causa del blocco imposto da Patto di stabilità nazionale («la bestia nera delle Amministrazioni locali, specie quelle virtuose»).

L'iniziativa è stata sancita in un Accordo firmato dal presidente della Regione Lombardia Roberto Formigoni con il presidente di Anci Lombardia (Associazione dei Comuni) Attilio Fontana e il presidente di Upl (Unione delle Province lombarde) Leonardo Carioni.

«Grazie a una pianificazione molto accorta delle nostre uscite per pagamenti - ha spiegato Formigoni - siamo in grado non solo di rispettare il Patto di stabilità, che impone alla nostra Regione un tetto di 3,8 miliardi, ma di avanzare 70 milioni: uno spazio finanziario che mettiamo a disposizione delle 12 Province e dei 1547 Comuni della Lombardia».

«Così - ha spiegato ancora Formigoni - riduciamo l'effetto blocco del Patto di stabilità nazionale, creiamo un nostro Patto di stabilità territoriale, che consente agli Enti locali di fare investimenti, quindi di mobilitare opere e cantieri per lo sviluppo, e di premiare i virtuosi con un 5 per cento di queste risorse riservato a questi ultimi».

La classifica della virtuosità è quasi definita, sulla base di complessi e precisi parametri oggettivi concordati tra Regione Province e Comuni nello scorso luglio. Sarà conclusa nei prossimi giorni.

MILANO E PROVINCIA - Il presidente ha voluto anticipare da oggi il beneficio per il Comune e la Provincia di Milano, che potranno caricare proprie spese sul «plafond» del Patto regionale rispettivamente 17.366.552 euro e 7.617.845 euro. «In connessione - ha spiegato sempre Formigoni - con la richiesta al Governo di esentare dal Patto di stabilità nazionale gli investimenti per Expo».

OPERATIVITÀ - L'Accordo firmato oggi - il cui iter è stato curato dall'assessore alle Risorse, Finanze e Rapporti Istituzionali Romano Colozzi - è già stato sperimentato con successo nel 2009 con un «plafond» di 40 milioni e individua le modalità operative più appropriate per dare applicazione al Patto di Stabilità territoriale con meccanismi di flessibilità e di compensazione tra enti locali che consentono appunto di effettuare gli investimenti.

FONTANA E CARIONI - Il presidente dell'Anci Attilio Fontana, sindaco di Varese, ha sottolineato che i Comuni lombardi hanno 8 miliardi di residui passivi immobilizzati, che in questo modo possono iniziare a essere spesi «per investimenti e sviluppo» e ha particolarmente sottolineato il valore innovativo della virtuosità introdotta come criterio preciso e misurabile: «Altrove, dove virtuosi non sono, essa è considerata un pericolo o un danno, da noi un carattere voluto e premiato». Fa conto positivamente sull'Accordo anche il presidente Carioni: «Allentiamo la stretta che ci tocca subire - ha detto - e facciamo lavorare la nostra gente nei cantieri. Da premiare infatti è chi fa più opere, non chi non le fa».

PATTI - L'Accordo prevede dunque che Regione Lombardia metta a disposizione un «plafond» finanziario di 70 milioni, per consentire agli Enti locali di sbloccare i pagamenti e si articola in un «Patto verticale» (in proporzione allo stock di residui passivi di ciascun Ente) e in un «Patto orizzontale» (scambio reciproco di spazi finanziari tra enti locali, regolato da Regione Lombardia).

I REQUISITI - Potranno usufruire del «plafond» per effettuare pagamenti in conto capitale gli Enti locali in possesso dei seguenti requisiti: 1) possedere l'adeguata disponibilità di cassa per effettuare i pagamenti; 2) dimostrare l'effettiva liquidabilità delle spese, certificando, con adeguata documentazione, che il "plafond" messo loro disposizione sarà impiegato per spese effettivamente ed immediatamente liquidabili entro il 2011.

RIPARTIZIONE - Il riparto del «plafond» finanziario verrà effettuato in collaborazione con Anci e Upl, che avranno un ruolo di raccordo con gli Enti locali, sotto la regia complessiva operata da Regione Lombardia, responsabile del corretto funzionamento del Patto di Stabilità Territoriale. Il «plafond» verrà inizialmente suddiviso tra Province e Comuni in proporzione allo stock complessivo di residui passivi di conto capitale alla data del 31-12-2010 e poi ulteriormente distribuito tra le diverse Amministrazioni provinciali e comunali. Il 5 per cento della quota assegnata alle Province e ai Comuni servirà a incentivare il «Patto orizzontale».

VIRTUOSITÀ - Sarà inoltre applicato per la prima volta l'indice di virtuosità, stabilito da un'intesa firmata il 26 luglio da Regione Lombardia e Anci, che prevede un premio nell'applicazione del Patto di stabilità 2011 (oltre che nella concessione di benefici o contributi regionali) per i Comuni più virtuosi dal punto di vista delle performance finanziarie e della produttività della spesa. Alle Amministrazioni più virtuose verrà infatti riservato il 5 per cento delle risorse della quota di «plafond» riservata ai Comuni.

CARTA REGIONALE DEI SERVIZI - Nell'ambito degli interventi per la razionalizzazione e ottimizzazione dei costi per l'informatizzazione e digitalizzazione, Anci e Upl si impegnano a promuovere presso i Comuni e le Province l'utilizzo della Carta Regionale dei Servizi quale strumento di riconoscimento dei cittadini per l'accesso ai servizi on-line. Regione Lombardia supporterà tale attività, fornendo periodicamente dati e informazioni relativi ai servizi erogati da Comuni e Province attraverso l'utilizzo della Crs.

RICHIESTA AL GOVERNO - Su iniziativa di Formigoni e con l'intento di incentivare lo sviluppo, è stata positivamente valutata la richiesta al Governo di escludere dal Patto di stabilità nazionale le spese di investimento degli Enti locali non finanziate con indebitamento. «Intanto Roma - ha concluso Formigoni - impari a guardarsi intorno, cogliere le buone pratiche che vengono realizzate, e magari prendere esempio».

© RIPRODUZIONE RISERVATA