Lavoro il 1° novembre in Tenaris
La Fiom: recuperi già esauriti

Sulla vicenda della giornata lavorativa del 1° novembre nello stabilimento di Sabbio della Tenaris-Dalmine, la Rappresentanza sindacale unitaria Fiom-Cgil di Tenaris Dalmine e di Eugenio Borella, segretario generale provinciale della Fiom.

Sulla vicenda della giornata lavorativa del 1° novembre nello stabilimento di Sabbio della Tenaris-Dalmine, la Rappresentanza sindacale unitaria Fiom-Cgil di Tenaris Dalmine e di Eugenio Borella, segretario generale provinciale della Fiom.

«In merito alle dichiarazioni apparse sulla stampa locale sulla giornata lavorativa del 1° novembre a Sabbio precisiamo che nello stabilimento gli accordi sindacali in vigore prevedono un massimo di 4 recuperi all'anno e che a Sabbio sono stati effettuati nel primo semestre del 2011 già 5 recuperi - spiegano i sindacati -. In occasione della deroga concordata sul 5° recupero, la Rsu unitariamente aveva dichiarato all'azienda che nel secondo semestre dell'anno non se ne sarebbero potuti fare altri. Nonostante si fosse quindi concordata la cifra di 110 euro oltre al trattamento già previsto per i recuperi, nelle assemblee convocate allo scopo di discuterne, solo una maggioranza sofferta e risicata di lavoratori aveva accettato la richiesta dell'azienda».

In occasione della richiesta di lavorare il 1° novembre la Rsu «ha ribadito il rispetto degli accordi - spiegano i sindacati -. In un secondo incontro, con l'azienda disponibile a riconoscere un bonus 90 euro (oltre al trattamento già previsto per i recuperi), la Rsu ha richiesto di poter svolgere un'assemblea con i lavoratori mentre l'azienda ha preteso di avere una risposta subito - continuano a spiegare i sindacati -. La Rsu Fiom ritiene che, dopo avere già dato all'azienda ampie disponibilità anche oltre gli accordi esistenti, sia sempre doveroso sentire tutti i lavoratori. Le assemblee non sono un inutile rito ideologico ma un diritto di chi lavora. Se altre organizzazioni sindacali di fatto ritengono che gli accordi esistenti sui recuperi produttivi siano carta straccia, dovrebbero porsi coerentemente una domanda: come mai un'azienda che ha appena chiesto di prorogare di un altro anno la cassa integrazione straordinaria, confermando il piano iniziale sugli esuberi, chiede di allungare l'orario di lavoro mensile/annuale, cancellando le festività dal calendario? Bisogna chiarire che i recuperi quando si concordano sono obbligatori per tutti, non solo per i volontari (ad accettare di presentarsi al lavoro sono stati il 50% su un turno e l'80% sull'altro di chi sarebbe stato coinvolto nel caso di recupero obbligatorio). Infine come già successo altre volte, la Rsu Fiom si sarebbe comunque attenuta al parere vincolante espresso dalla maggioranza dei lavoratori sull'ipotesi di 90 euro se ci fosse stata la possibilità di spiegare nelle assemblee che per prima cosa un sindacato serio chiede sempre il rispetto degli accordi esistenti».

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