Alla Camera di Commercio
non si ricuce lo strappo con la CdO

«È un episodio che voglio dimenticare». Ha liquidato così Paolo Malvestiti, presidente della Camera di commercio di Bergamo, durante il consiglio camerale di ieri, il recente affondo di Rossano Breno, numero uno della Compagnia delle Opere, contro largo Belotti.

In verità il tema, come ha rilevato lo stesso Malvestiti, non era all'ordine del giorno, ma a chiedere chiarimenti sui botta e risposta a mezzo stampa delle ultime settimane è stato il consigliere, e presidente di Federconsumatori, Umberto Dolci, secondo cui «c'è stata una contestazione globale e formale da parte della CdO e sono dell'idea che il consiglio o il presidente debbano prendere posizione a riguardo».

Operatività «indiscussa»
Dal canto suo Malvestiti non ha esitato a parlare di «un'operatività indiscussa della Camera di commercio», certo è che il 2012 «deve essere l'anno delle trasformazioni (anche delle partecipate dell'ente), perché le imprese del territorio esigono delle prese di posizione su temi importanti come ad esempio l'internazionalizzazione».
La conclusione del presidente è però stata inequivocabile: «È importante metterci una pietra sopra e andare avanti».

Un astenuto nel parlamentino
Ma quando è stato il momento di votare la relazione previsionale 2012 e l'aggiornamento del programma pluriennale 2011-2015 (documenti di questo tipo normalmente sono votati all'unanimità) il membro di giunta Carlo Vimercati e il consigliere Matteo Brivio, entrambi in quota CdO, non hanno votato. Il primo si è astenuto, mentre il secondo era già uscito dall'aula (il documento risulta così essere stato votato «all'unanimità dei presenti, meno un astenuto»).

Per quanto riguarda l'astensione di Vimercati (che in un precedente intervento aveva sottolineato che «la svalutazione di alcune partecipate strategiche negli ultimi due esercizi è di fatto responsabile del 70% delle perdite d'esercizio fatte registrare dall'ente»), da parte di Malvestiti non c'è stata nessuna sorpresa, dato che durante il passaggio del documento in giunta si era espresso nello stesso modo, ma il presidente ha rimarcato di essere rimasto «perplesso dal fatto che l'amico Carlo non avesse accennato in precedenza a ciò che poi ha esternato».

Tornando invece alla questione sollevata da Dolci, Luigi Trigona, membro di giunta e direttore di Ascom Bergamo, ha precisato che «se non avessimo risposto alle critiche mosse dalla CdO (la Camera di commercio sulla vicenda aveva convocato una conferenza stampa ad hoc, ndr) avremmo fatto passare l'idea nell'opinione pubblica, e in particolare nelle imprese, che l'ente sta operando male». Sullo stesso punto è intervenuto Matteo Zanetti, vicepresidente della Camera di commercio, puntualizzando che «l'ente ha già preso posizione con quanto detto durante la conferenza stampa e mi sembra che a riguardo non ci sia più nulla da dire».

Senza entrare nelle polemiche, poi, il consigliere, e presidente di Confesercenti Bergamo, Giorgio Ambrosioni, a nome di Imprese & Territorio ha avanzato una proposta. Tenendo conto che «il 2011 è un anno laboratorio e che il 2012 dovrà rappresentare l'anno della messa a punto del sistema societario-funzionale della Camera di commercio», potrebbe rivelarsi utile l'unificazione in «un unico contenitore societario (Bergamo Formazione) dei tre asset strategici (formazione, innovazione e internazionalizzazione, ndr), in grado di garantire un governo maggiormente efficace dei progetti orientati ad aiutare le imprese e un più costruttivo rapporto con Università, istituzioni e parti sociali».

Francesca Belotti

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