La crisi non ferma i giovani:
in aumento chi apre un'attività

Molti giovani bergamaschi si mettono in gioco. Sono infatti tornate in aumento le persone tra i 25 e 34 anni che, nonostante la crisi, decidono di aprire un'attività. Si tratta in media di ragazzi creativi, propensi al rischio e orientati all'internazionalizzazione.

Molti giovani bergamaschi si mettono in gioco. Sono infatti tornate in aumento le persone tra i 25 e 34 anni che, nonostante la crisi, decidono di aprire un'attività. Si tratta in media di ragazzi creativi, propensi al rischio e orientati all'internazionalizzazione.

È quanto emerge da un recente studio condotto dal Cyfe (Centro per la nuova imprenditorialità giovanile e familiare dell'Università di Bergamo) in collaborazione con Bergamo Formazione, l'azienda speciale della Camera di commercio.

La ricerca, dal titolo «Imprenditorialità giovanile: analisi del fenomeno e best practice per il supporto allo start up», dimostra come mettersi in proprio sia una scelta vincente, in particolare per i neolaureati che contribuiscono alla crescita produttiva, alla creazione di nuovi posti di lavoro e alla riduzione del tasso di disoccupazione.

Che la solidità economica della provincia sia frutto di una ricca tradizione imprenditoriale lo dimostrano i dati: sono oltre 95 mila, ovvero più di 8 ogni 100 abitanti, le aziende distribuite sul suolo orobico.

«Il nostro territorio ha voglia di mettersi in proprio – ha confermato  il direttore di Bergamo Formazione Cristiano Arrigoni durante la presentazione dello studio all'ex Borsa Merci – negli anni '90 erano molte le imprese costrette a chiudere dopo soli due anni di attività: questo perché nessuno li aiutava nello start up. Dal '94 Bergamo Formazione dà supporti in questo senso. Negli ultimi 10 anni, più di 100 imprese sono uscite dal nostro Incubatore d'impresa; di queste l'80% è ancora in attività». 

«L'Università di Bergamo sforna studenti di talento – ha spiegato Lucio Cassia, direttore del Cyfe – e la maggior parte di essi viene accolta nell'incubatore d'impresa. Per creare un sistema che funziona dobbiamo superare il nostro campanilismo, rinunciare a un pezzo delle nostre prerogative e imparare a costituire una sinergia più ampia. È quanto abbiamo fatto collaborando con Bergamo Formazione».

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