I sindacati: un 2012 difficile
Credito, appello alle banche

Un appello alle banche per non cadere in una stretta creditizia e l'auspicio che il governo Monti metta in campo misure che guardino alla crescita e allo sviluppo. Sono gli auspici dei tre segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, che tratteggiano un 2012 «difficile»

Un appello alle banche per non cadere in una stretta creditizia e l'auspicio che il governo Monti metta in campo misure che guardino alla crescita e allo sviluppo. Sono gli auspici dei tre segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Luigi Bresciani, Ferdinando Piccinini e Marco Cicerone, che tratteggiano un 2012 «difficile», guardando anche alle crisi aziendali che si lascia alle spalle il 2011, partendo dalla Indesit di Brembate Sopra, che ha cessato l'attività ad aprile, per arrivare alla Milgrandi di Pognano, che ha annunciato la chiusura dello stabilimento bergamasco (33 dipendenti) e il trasferimento della produzione in Spagna.

La crisi non ha fatto sconti a nessuno, colpendo indistintamente settori come il metalmeccanico, il tessile, l'edile e il chimico. Basti pensare a realtà come la Neolt (stampanti digitali) di Ponte San Pietro (presente con uno stabilimento anche a Valbrembo), che a fine settembre ha dichiarato 72 esuberi su 133 dipendenti: l'accordo sulla mobilità recentemente siglato prevede 20 mesi di Cassa, fra quella in deroga e la straordinaria, che si concluderà nell'agosto 2013, oltre ad un pacchetto di incentivi per chi sceglie la strada della mobilità volontaria.

Per realtà appartenenti al tessile come la Legler di Ponte San Pietro e il Cotonificio Honegger di Albino si attendono invece sviluppi.

Ecco perché dai segnali che arrivano dalle imprese del territorio, il 2012 si prospetta anche più difficile del 2011: 'è un problema di liquidità che preoccupa molto, perché ad alcune aziende potrebbe essere richiesto di rientrare dai fidi e ad altre potrebbero non essere concessi quei finanziamenti necessari perché restino sul mercato.

La questione dell'accesso al credito non è però l'unica urgente: leggi tutto su L'Eco di Bergamo del 27 dicembre

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