Crisi o no, aumentano le imprese:
Bergamo è dodicesima in Italia

Fine anno, tempo di bilanci anche per le imprese. Lieve crescita nel 2011 per l'imprenditoria lombarda: +0,3% rispetto al 2010. Tra le province spiccano Milano, Brescia e Bergamo (con 87.372 imprese, 10,5% del totale regionale, 12ª posizione in Italia).

Fine anno, tempo di bilanci anche per le imprese. Il 2011 si avvicina alla conclusione con una lieve crescita nell'imprenditoria lombarda, +0,3% rispetto al 2010. Tra le province spiccano Milano con 287.152 imprese (34,6% del totale regionale), Brescia con 111.938 unità (13,5%) e Bergamo con 87.372 imprese (10,5%), che si collocano anche nel panorama nazionale tra le prime 15 province italiane per numero di imprese attive (rispettivamente in 2ª, 6ª e 12ª posizione). La Lombardia, con 830.128 imprese attive, pesa con il 15,7% sull'intero sistema imprenditoriale italiano.


Bene rispetto al 2010 l'imprenditoria soprattutto a Monza e Brianza (+1,2%) ma anche Como e Bergamo (+0,8% ciascuna) e Lecco e Varese (+0,6% ciascuna) registrano performance migliori della media regionale.

I settori che hanno pesato di più in Lombardia nel 2011 sono il commercio (23,7% del totale regionale), le costruzioni (17,9%) e le attività manifatturiere (12,9%).

Cresce il settore fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata che registra rispetto al 2010 un aumento del 38,6% e, tra gli altri, fanno bene anche il settore delle attività artistiche, d'intrattenimento e sportive +5,7% e quello del noleggio, agenzie di viaggio e servizi di supporto alle imprese +4,4%.

E se in quasi tutte le province lombarde è il commercio il settore trainante a Mantova l'economia è trainata dal settore agricolo (22,2%) e a Bergamo e Lodi dalle imprese di costruzione (23,7% ciascuno).
 
I dati emergono da un'elaborazione della Camera di commercio di Milano su dati registro imprese al terzo trimestre 2011 e 2010. «Milano e la Lombardia - ha dichiarato Carlo Sangalli, presidente della Camera di Commercio di Milano - confermano la loro tradizionale vocazione imprenditoriale anche per il 2011, in un anno ancora difficile a causa della crisi. E' quindi importante in questa fase sostenere le imprese con strumenti adeguati e innovativi nel loro sforzo di ripresa».

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