Il formaggio Arrigoni punta all'estero
Nuovi sviluppi internazionali

Il gusto dei formaggi made in Bergamo seduce sempre più il palato dei consumatori stranieri. A spingere l'acceleratore sull'export per far conoscere in tutto il mondo i prodotti del territorio è lo storico caseificio Arrigoni Battista Spa, fondato nel 1914.

Il gusto dei formaggi made in Bergamo seduce sempre più il palato dei consumatori stranieri. A spingere l'acceleratore sull'export per far conoscere in tutto il mondo i prodotti del territorio è lo storico caseificio Arrigoni Battista Spa, fondato nel 1914.

Da anni il marchio Arrigoni è presente all'estero grazie a collaborazioni di prestigio con alcune delle più significative strutture di importazione in diversi Paesi del mondo (oltre all'Europa, Stati Uniti, Canada, Giappone). La qualità dei suoi prodotti ha ottenuto anche riconoscimenti internazionali: nel 2010 Arrigoni ha conquistato due premi ai World Cheese Awards con il prodotto Rossini nelle categorie «Best of Italy» e «Blue vein cheese any variety, uncut, natural rind».

Ora Arrigoni è pronta a fare un ulteriore passo in avanti e ad affrontare la sfida di nuovi mercati nei quali occorre sviluppare la cultura del formaggio: la moderna struttura inaugurata nel 2003 a Pagazzano (60.000 mq di cui 15.000 coperti in cui lavorano circa 70 addetti) ha una capacità produttiva di 2.000 quintali di latte al giorno. Qui vengono prodotti Taleggio, Gorgonzola, Quartirolo Lombardo e Crescenza. «Gli investimenti degli ultimi dieci anni ci hanno permesso di allargare la produzione e di ampliare la nostra presenza all'estero» spiega il direttore commerciale Marco Arrigoni. «Circa un anno fa abbiamo deciso di affidarci al servizio di temporary management in outsourcing di Co.Mark per l'internazionalizzazione delle PMI che potesse affiancare la nostra struttura commerciale estero per aiutarci a consolidare i mercati con cui avevamo già rapporti ma soprattutto a cercare opportunità in Paesi emergenti. Penso ad esempio ad alcune nazioni europee non propriamente conosciute come le più grandi consumatrici di formaggio DOP e fuori dai confini della UE al Sud Est asiatico, al Centro e al Sud America».

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