«Italcementi non smobilita»:
investimenti, prodotti, eccellenza

Agire su tre livelli: investimenti sugli impianti, nuovi prodotti ed eccellenza tecnologica. «I provvedimenti annunciati nei giorni scorsi non rappresentano una smobilitazione del Gruppo Italcementi». Lo sottolinea il direttore risorse umane di Italcementi Group.

Agire su tre livelli: proseguire gli investimenti per l'ammodernamento degli impianti, mettere sul mercato nuovi prodotti e mantenere l'eccellenza tecnologica. «I provvedimenti annunciati nei giorni scorsi non rappresentano una smobilitazione, ma servono per affrontare la crisi e mantenere efficiente il sistema». È quanto sottolinea Silvestro Capitanio, direttore Risorse umane di Italcementi Group.

«L'azienda - prosegue - continua il proprio impegno sul piano degli investimenti in Italia: nei prossimi mesi, ad esempio, è previsto l'avvio dei lavori per il rinnovo della cementeria di Rezzato, che prevede un impegno finanziario di circa 150 milioni di euro».

Si tratta di obiettivi di medio lungo periodo per far fronte ad una crisi di settore che a livello nazionale ha portato ad un calo della produzione di cemento, passata dai 47 milioni di tonnellate del 2006 al picco minimo toccato a fine 2011 di 31 milioni di tonnellate.

È in questo quadro che si inserisce il piano di riorganizzazione del gruppo, che prevede il ricorso ad un anno di cassa integrazione straordinaria da parte di Italcementi, che complessivamente coinvolge 275 persone fra impiegati e addetti alla produzione: 80 nella sede centrale di Italcementi, 60 nel Centro tecnico di gruppo di Bergamo (che si occupa della progettazione di impianti e dello sviluppo tecnologico), 115 (su un totale di 1.651 dipendenti) distribuiti in 18 stabilimenti italiani (di cui 10 nella cementeria di Calusco d'Adda) e 10 appartenenti alla rete commerciale.

L'ammortizzatore sociale dovrebbe prendere il via a breve, dopo l'incontro «richiesto con urgenza al ministero del Lavoro», come spiega Capitanio.

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