Banche verso il cambiamento:
gli sportelli aperti fino alle 22

«Ci vediamo in banca giovedì alle 21». Anche per le banche potrà scattare l'«orario lungo», con filiali e sportelli aperti fino alle 20 se non addirittura fino alle 22. È uno dei punti focali del rinnovo del contratto nazionale.

«Ci vediamo in banca giovedì alle 21». Anche per le banche (nel pieno rispetto del cliché «liberalizzazioni» adottato dall'esecutivo Monti con il mondo del commercio) potrà scattare l'«orario lungo», con filiali e sportelli aperti fino alle 20 (con molta facilità) se non addirittura fino alle 22 (dopo un articolato confronto sindacale a più livelli e accordo siglato direttamente in banca).

È uno dei punti focali del rinnovo del contratto nazionale di lavoro per i lavoratori del settore bancario, siglato nella serata di giovedì giovedì. Rinnovo che, oltre ai classici temi economici (è stato concordato un incremento di 170 euro a regime per il prossimo triennio), ha affrontato i temi del rilancio del settore.

Partendo dall'incentivazione della «buona» occupazione attraverso il finanziamento di un fondo ad hoc sostenuto dai lavoratori del settore e, appunto, l'orario lungo agli sportelli.

«È stato un buon rinnovo contrattuale: che proietta il settore nella nuova dimensione del mondo con le carte in regola per salvaguardare ogni opportunità occupazionale tutelando nel contempo, e nella situazione data, la componente economica di ogni lavoratore»: è il giudizio, in sintesi, dei rappresentanti dei lavoratori.

Il contratto nazinoale è stato siglato da Abi con tutti i sindacati del credito: Dircredito, Fabi, Fiba-Cisl, Fisac-Cgil, Sinfub Ugl Credito e Uilca. «È il primo rinnovo con la giusta veste rispetto ai tempi odierni» sottolinea Fabio Scola coordinatore provinciale della Fabi.

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