Informazione tv a senso unico:
la Cisl contrattacca sulla rete

Parte da Bergamo la controffensiva della Fim Cisl contro un'informazione a senso unico nel campo del sindacalismo metalmeccanico. Il sindacatoè «stanco di trasmissioni che veicolano comunicazioni favorevoli a un solo sindacato e alimentano solo risse tv».

Parte da Bergamo la controffensiva della Fim Cisl contro una informazione a senso unico nel campo del sindacalismo metalmeccanico. Il sindacato di via Carnovali, stanco di trasmissioni che veicolano «comunicazioni favorevoli a un solo sindacato e che privilegiano il fronte del no a scapito di un'informazione corretta e completa» ha avviato una campagna di controinformazione che userà internet e i social network e il tam tam mediatico che questi mezzi sono capaci di attivare.

«La verità e la completezza di informazioni che la Fim Cisl offre nelle assemblee in fabbrica – sottolinea Ferdinando Uliano, segretario generale di Bergamo – sono ben diverse dall'immagine che esce dalle trasmissioni di “approfondimento” che la televisione, pubblica o privata che sia, fornisce, e i nostri delegati e iscritti, ma anche lavoratori non targati necessariamente Cisl, iniziano a sentire un forte disagio per questo ingiusto trattamento».

«Ci sono molte trasmissioni - prosegue -, praticamente le più seguite sui canali più visti, che, per motivi a volte divergenti, privilegiano un tipo di comunicazione, vuoi per ragioni politiche, vuoi per alimentare lo scontro e alzare l'audience, dimenticando completamente una parte, spesso maggioritaria rispetto al problema in questione».

«Non ci si preoccupa dei destini dei lavoratori – continua Uliano -, l'unico interesse è alimentare la polemica fra le organizzazioni sindacali in un chiaro interesse di bottega costruendo ad arte una verità preconfezionata.
Per la Fim di Bergamo, raramente viene dato il diritto di parola ad altre organizzazioni sindacali che, con il sostegno di molti lavoratori, fanno scelte importanti e difficili, ma sempre sorrette da responsabilità e dal consenso dei lavoratori».

Emblematiche - scrive la Cisl - sono state le rappresentazioni televisive degli ultimi casi che hanno avuto un forte impatto mediatico: il contratto nazionale dei metalmeccanici e gli accordi Fiat. Le organizzazioni sindacali che hanno costruito questi importanti accordi non sono state chiamate ad illustrarne i contenuti. Nell'arena mediatica a dialogare su contenuti e motivazioni di queste scelte, spesso sono stati chiamati i politici che non conoscevano né gli accordi né le realtà produttive, ma sicuramente erano più funzionali a un clima rissoso e di scontro ideologico.

«Noi vogliamo stare nelle fabbriche con i lavoratori metalmeccanici - conclude Uliano - perché questo dà il senso al nostro agire e al nostro essere sindacato, siamo consapevoli che il nostro compito sia dare risposte concrete ai tanti problemi che investono i metalmeccanici; le sirene degli studi televisivi non possono sostituirli, ma nello stesso tempo amiamo la “verità”. Questa campagna per il diritto d'informazione vuole essere solo uno strumento di denuncia e sensibilizzazione nel completo rispetto del lavoro di ciascuno».

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