La Russia blocca i flussi di gas
Parà e Felli in cassa fino a sabato

L'emergenza gelo diventa allerta gas anche nella Bergamasca, dove il taglio delle riforniture ha messo in ginocchio due aziende. La Parà di Pontirolo e la Felli Color di Martinengo oggi chiudono i battenti proprio a causa dei rubinetti chiusi.

L'emergenza gelo diventa allerta gas anche nella Bergamasca, dove il taglio delle riforniture ha messo in ginocchio due aziende. La Parà di Pontirolo e la Felli Color di Martinengo oggi chiudono i battenti proprio a causa dei rubinetti chiusi: in totale circa 400 dipendenti saranno messi in cassa integrazione fino a sabato, quando dovrebbe essere ripristinato il consueto approvvigionamento.

La Parà, azienda tessile con circa 300 dipendenti, oggi chiude tutti gli impianti. Felli Color, invece, si occupa della tintura di filati di cotone in matasse e della tintura di filati di cotone in rocche. Da oggi servizio ridotto al 10-20% del consueto e metterà in cassa integrazione circa 90 dipendenti. Saranno salvate solo alcune delle strutture di emergenza, che richiederanno la presenza di una decina di dipendenti. 

Questa temporanea situazione di crisi deriva dal fatto che Gazprom, società russa che rifornisce di gas l'Italia, ha programmato un brusco calo della distribuzione per far fronte alle esigenza interne. Il Comitato tecnico del ministero dello Sviluppo economico ha così predisposto per le aziende che hanno aderito al programma annuale di riduzione dei consumi la chiusura parziale dei rifornimenti di gas.

Tra queste c'è anche Tenaris Dalmine, che dalle 6 di stamattina fino alla stessa ora di sabato riceverà circa il 50% in meno della fornitura di gas giornaliero.

«È utile specificare che tutto questo è possibile grazie al fatto che Tenaris Dalmine ha aderito a quel programma, che ci garantisce un incentivo economico corrispondente alla quantità di gas che noi, all'inizio di ogni anno, sacrifichiamo in caso di situazioni di emergenza come questa». A spiegarlo è il responsabile della direzione energie, Federico Vianelli: «La causa prima è il grande gelo, che ha richiesto un incremento del 50% giornaliero del consumo di gas: una situazione mai vista, davvero una grossa sorpresa. La Russia ha dovuto diminuire le riforniture per far fronte alle esigenze interne e le navi che trasportano gas liquido all'unico rigassificatore d'Italia, quello di Rovigo, non riescono a raggiungerlo per via delle temperature polari». Quanto a quello che succederà da oggi fino a sabato, Tenaris Dalmine non è particolarmente preoccupata. Sulla possibilità che questo periodo si prolunghi, Vianelli osserva: dipenderà tutto dal clima e dal fabbisogno giornaliero della Russia e dell'Europa.

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