Dhl, situazione sempre incerta
I sindacati sul piede di guerra

Sull'ipotetico trasferimento della Dhl da Orio a Malpensa continua a pesare il punto interrogativo. Neppure l'incontro di mercoledì tra i sindacati territoriali e regionali di categoria e Alberto Bolognini, manager per le risorse umane dell'azienda, ha chiarito i dubbi.

Sull'ipotetico trasferimento della Dhl da Orio al Serio a Malpensa continua a pesare il punto interrogativo. Neppure l'incontro di mercoledì tra i sindacati territoriali e regionali di categoria e Alberto Bolognini, manager per le risorse umane dell'azienda, ha chiarito il dubbio.

«Siamo assolutamente delusi dalla riunione – ha tuonato Walter Barbieri della Uil trasporti Lombardia – non posso credere che circoli la notizia che l'azienda possa trasferirsi da Orio e nessuno sappia nulla in proposito». E ha aggiunto: «Devono dirci subito come stanno le cose, così che si possano cercare insieme soluzioni per arginare le ricadute che potrebbero esserci. Altrimenti ci costringeranno a fare azioni che non vogliamo fare». Azioni forti come, ad esempio, «bloccare l'aeroporto, ma non vogliamo arrivare a questo».

Ora i sindacati prepareranno una lettera unitaria e chiederanno udienza a chi, secondo loro, potrebbe essere maggiormente informato sul futuro della Dhl. «Noi faremo di tutto perché la Dhl resti sul territorio bergamasco, e vogliamo che l'azienda ci dia risposte precise, perché se si vuole spostare a Milano allora si deve discutere sul futuro dei lavoratori».
Nello scalo orobico, solo contando i dipendenti della Dhl, ci sono oltre 400 lavoratori. A cui si aggiungono quelli delle cooperative e dell'indotto.

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